Come la super bolletta di Atena scese da 1500 a 600 euro…e altre avventure

L’avvocato Filippo Campisi ci racconta la sua incredibile vicenda della bolletta di Atena Trading

Se sei bravo, attento, scrupoloso puoi riuscire nell’impresa, che ha dell’incredibile, di farti ridurre la bolletta del gas da 1507,55 a 665,85 euro. C’è riuscito Filippo Campisi, avvocato civilista e giornalista molto noto e apprezzato in città. Ovviamente Campisi è soddisfatto di questa operazione di dimagrimento della bolletta compiuta con molta perseveranza, anche se rimane un pizzico di rammarico, e spiegheremo perché.

LA PRIMA BOLLETTA: 1507,55 EURO, MA ERA SBAGLIATA

Ma partiamo dall’inizio, e cioè dall’autunno dello scorso anno quando, dopo aver ricevuto e letto con attenzione (a differenza di tanti altri vercellesi) la famosa lettera che Atena Trading aveva mandato a tutti gli utenti che avevano il contratto in scadenza il 31 dicembre, comunicando che dal 1° gennaio 2023 le tariffe al metro cubo del gas sarebbero passate da 0,353 euro a 2,292, egli aveva deciso di cambiare gestore. Ma poi l’Antitrust aveva bloccato gli aumenti e Campisi aveva a sua volta sospeso il passaggio al gestore diverso. Poi, come forse ricorderete, c’era stato l’intervento del Tar del Lazio che aveva sospeso la decisione dell’Antitrust, autorizzando i nuovi contratti con i relativi aumenti. E il governo aveva avallato questa scelta.

LA SCOPERTA: C’ERANO 236 METRI CUBI IN PIU’

Morale, Campisi, a quel punto, aveva deciso di lasciare Atena-Iren il 31 dicembre, ben sapendo che avrebbe però dovuto pagare le bollette di gennaio e febbraio ancora al gestore di corso Palestro. E veniamo al dunque. Il 29 marzo, l’avvocato Campisi riceve la bolletta: 1.507,55 euro. Ma si accorge che, nel calcolarla, Atena Trading aveva indicato una cifra del consumo di gas indicata sul contatore in quel momento di 7.933 metri cubi di gas contro i 7.697 della sua ultima autolettura fatta il giorno prima che entrasse in vigore il contratto con il nuovo gestore (il 28 febbraio) e comunicata telefonicamente ad Atena Trading. C’era una differenza tutt’altro che irrilevante di 236 metri cubi.

Così l’avvocato Campisi, il 17 marzo, aveva mandato una email sia al nuovo gestore, Edison Energia, sia ad Atena, a Iren e ad Asm (previa consultazione con tanto di coda con gli uffici di corso Palestro) segnalando l’errore di lettura. Non solo, aveva anche fatto notare che in quel momento (16 marzo) il suo contatore segnava una cifra di consumo sempre più bassa (7.824 metri cubi) di quella indicata  in bolletta e rilevata ipoteticamente il 28 febbraio, da chi non si sa, non essendo passato nessun letturista.

L’avvocato Campisi aveva quindi scelto di non pagare, invitando Iren, Atena Trading e Asm a Verificare.

Ed ecco la famosa bolletta originaria

ASM VERIFICA E ATENA TRADING AMMETTE L’ERRORE: DOBBIAMO RISARCIRLA DI 556,34 EURO

La verifica è in effetti stata correttamente compiuta e il 31  maggio scorso, l’avvocato Campisi ha ricevuto la comunicazione che la sua protesta era fondata: in effetti gli erano stati conteggiati per errore 236 metri cubi di gas in più e quindi aveva diritto ad un rimborso di 556,34 euro. Successivamente c’era stata l’intesa tra le parti: Campisi avrebbe ricevuto una bolletta compensativa (tra debito e credito) di 951,21 euro e, dopo il pagamento, tutto sarebbe finito lì. Il 21 giugno, Campisi, a quel punto, aveva pagato.

CAMPISI PAGA LA DIFFERENZA: 951,21 EURO. TUTTO FINITO? MACCHE’! UN’AVVOCATA GLI CHIEDE DI SALDARE LA VECCHIA BOLLETTA PAVENTANDO “PROCEDURE LEGALI A SUO CARICO”

Tutto finito? Macché. Racconta l’avvocato vercellese: “Con lettera ordinaria datata 31 maggio, una collega di Alzano Lombardo, che mi scrive per conto di una società di recupero crediti, la Advancing Trade Spa, incaricata di procedere per conto di Atena Trading, mi comunica la “costituzione in mora” intimandomi il pagamento della vecchia fattura di 1.507,55 euro, e mi aggiunge che dovevo intendere quella comunicazione come “ultimo tentativo di definizione bonaria” della mia posizione “al fine di evitare il possibile avvio di procedure legali a suo carico”.

Mettiamoci nei panni di un cittadino qualunque, non di un avvocato, che a quel punto avrebbe incominciato a perdere la calma. Campisi non si spazientisce e, il 26 giugno, con una pec, risponde all’avvocata allegando l’esito dell’accordo, con il taglio dei 556,34 euro, e soprattutto la ricevuta del pagamento. Ma precisa anche, puntigliosamente, alla collega che, non essendogli arrivata in precedenza alcuna altra comunicazione, il tentativo di “definizione bonaria” non può essere ritenuto l’”ultimo”, semmai il primo.

L’AVVOCATA ACCERTA CHE LA BOLLETTA E’ IN EFFETTI DI 951,21 EURO, MA NON LE RISULTA ANCORA PAGATA. E PROPONE UN SUPER SCONTO: 665,85 EURO PER CHIUDERE TUTTO

Tutto finito? Troppo semplice, direte voi. Infatti, proprio nei giorni scorsi, nella buca delle lettere dello studio di Campisi arriva un’ulteriore lettera della stessa avvocata, spedita proprio il 26 giugno (giorno in cui Campisi le aveva mandato la pec che riteneva esaustiva) con una nuova comunicazione in cui si prende atto della nuova (e definitiva) bolletta, quella di 951,21 euro, ma non del fatto che essa già stata pagata. E, udite udite, stavolta non su mandato di Atena Trading, ma bensì di Iren in persona, anziché 951 euro e rotti, l’avvocato potrà chiudere il contenzioso “in misura per Voi senza dubbio vantaggiosa” pagando solo  665,85 euro.

RISPOSTA IRONICA DI CAMPISI: PURTROPPO, RIPETO, HO GIA’ PAGATO, MA SE PROPRIO VOLETE SCALARMI GLI ULTERIORI 285,36 EURO, VIA MANDERO’ IL MIO IBAN.

Commenta l’avvocato Campisi. “Non sapevo se ridere o piangere. Ridere per la situazione da vero teatro dell’assurdo di Jonesco, oppure piangere per l’occasione mancata: ah, se non avessi pagato troppo in fretta…”. Morale, Campisi, ricordando alla collega di aver già comunicato l’avvenuto pagamento con la mail precedente, ha scelto di mandare un’altra pec (sarà l’ultima? Si accettano scommesse), intrisa di ironia: “Sono spiacente, avendo già estinto il debito, di non poter aderite alla ‘vantaggiosa’ proposta di definizione della mia posizione ‘con il pagamento della somma di euro 665,85 anziché euro 951,21’. Tuttavia qualora Advancing Trade Spa, anche per conto della mandante Iren Spa, ritenesse di coltivare comunque la proposta, nell’esprimere fin d’ora la mia adesione, sarò lieto di comunicare, a seguito di Sua richiesta, il mio codice Iban onde consentire il rimborso in mio favore dell’importo di euro 285,36”.

The end? Forse.

Edm

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2 Commenti

  1. Atena come tutti i gestori segue delle proceure ..
    .. ammetto, sarebbe bello
    che ogni regola coprisse ogni possibile caso
    e, meglio ancora, mi piacerebbe
    scorgere leggendo-leggendo quei fogli
    (pur non mai annoverati fa i miei “testi” preferiti ..
    come penso sia per l’avv. Campisi,
    squisita persona di cultura, professionista correttissimo,
    in questo caso anche di consolazione per noi,
    “deboli” facili e superficiali pagatori ..)
    dicevo, mi piacerebbe trovare
    nella lettura di migliaia di bollette
    addirittura alcuni tratti artistici
    scorgervi .. migliaia di “capolavori”
    Purtroppo non solo si tratta, nel campo della letteratura,
    di opere-minori .. ma anche piuttoste ermetiche,
    bruttine e di difficile comprensione se non hai fatto l’Università
    ..
    purtroppo
    ogni procedura ha delle possibili falle
    probabilmente (OGGI stesso) qualche utente
    recentemente “passato” ad Atena
    sarà incorso in analoghi inghippi
    presso il (da lui) vituperato gestore di partenza,
    senza forse (?) aver incontrato sulla propria “via”
    alcun lettore altrettanto zelante e preparato
    quanto Filippo Campisi!
    ..
    Jonesco, con Campanile e .. Campisi, docet.

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