Al Cas di Verona, gestito dalla Coop vercellese Igea, è nato il primo bambino: l’ha avuto una giovane ucraina

Il sorriso di Anastasiia con iin braccio il suo piccolo Ilyan

Al Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Sanguinetto, in provincia di Verona, che può a tutti gli effetti essere considerato vercellese, perché gestito dalla Cooperativa sociale Igea di Prarolo, e che era nato per ospitare soprattutto i profughi in fuga dall’Ucraina (in gran parte donne e bambini), c’è stata la prima nascita: l’altro giorno è venuto alla luce un bambino, Ilyan, figlio di una giovane donna ucraina, Anastasiia, e di uomo di origine africana, Medhi.

I coniugi El Berhadi, questo il loro cognome, sono fuggiti dall’Ucraina dopo lo scoppio della guerra: Medhi El Berhadi, che si era laureato in Ingegneria appunto in Ucraina, installava attrezzature elettroniche negli ospedali e insegnava ai medici come utilizzarle. Adesso, in Italia, si è inserito benissimo nel Cas di Sanguinetto e lavora come macchinista in un caseificio.

Immagine emblematica e stupenda del Cas dell’Igea: una giovanissima ragazza uctaina con in braccio un piccolo africano

La nascita del piccolo Ilyan è stata accolta con entusiasmo da tutta la comunità dell’ex albergo Ilva di Sanguinetto che adesso ospita una settantina di persone (all’inizio erano quarantasette) le donne e i bambini africani ora hanno superato in numero gli ucraini.

Dice Paolo Ambrosini, che della Igea (oggi presieduta da Roberto Rosas) è stato il fondatore: “Possiamo considerare la nascita di Ilyan un fato emblematico di enorme importanza: la vita riesce ancora a prevalere in mezzo alle guerre, ai lutti, alle enormi difficoltà causate dal confliutto. E’ particolarmente bello che il bambino sia figlio di una donna dell’Est europeo e di un africano e, a proposito dei rapporti tra le due comunità che oggi sono ospiti del nostro Cas, devo dire che sono fantastici, e scaldano davvero il cuore”.

”Adesso – continua Ambrosini – i profughi in fuga dalle guerre e dalla povertà sono così tanti che, tra il Cas di Sanguinetto e una seconda struttura di accoglienza che abbiamo a Cerea, sempre in provincia di Verona, siamo ormai ad un centinaio di persone. Da pochi giorni stiamo anche una madre kosovara con i suoi figli. E adesso, a giorni, forse ad ore, stiamo aspettando che venga alla luce il primo neonato africano: per tutti noi sarà una nuova, grande festa”.

Edm

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4 Commenti

  1. Quando la piccola sarà grande potra ben valutare la sua fortuna
    (quando .. noi ce ne saremo probabilmente dimenticati)
    e sceglier se esser Veronese o Vercellese;
    in fatti è figlia del Cas (Centro di accoglienza straordinaria)
    di Sanguinetto, in provincia di Verona
    MA gestito dalla Cooperativa sociale Igea di Prarolo
    un paese del vercellese.

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