Cavalcavia di corso Avogadro: via ai lavori di demolizione. Ma il futuro è “top secret”

la conferenza stampa sotto il cavalcavia di oggi (foto Renato Greppi)

A quindici mesi dall’annucio  del divieto di percorrenza del cavalcaferrovia sulla Vercelli-Casale (era il 7 dicembre del 2020), oggi, nello stesso punto in cui venne comunicata quella notizia, il sindaco Andrea Corsaro, con l’assessore alle Opere Pubbliche e vice sindaco Massimo Simion, ha annunciato ufficialmente la demolizione della struttura che partirà nel giro di qualche settimana per opera della “General Smontaggi” di San Pietro Mosezzo, che si è aggiudicata i lavori con un ribasso del 16 per cento sulla base d’asta: secondo il croprogramma la demolizione del cavalcavia (che al momento della chiusura al traffico aveva solo 39 anni e dieci mesi) durerà 15 mesi e costerà 1,4 milioni, smaltimento dell’amianto compreso.

La “comunicazione” ai giornalisti si è fermata a questo punto perché né sindaco  né vicesindaco hanno voluto rivelare che cosa accadrà “dopo”, se cioè verrà costruito un nuovo cavalcavia oppure se verrà realizzato un ampio passaggio “a raso” sulla ferrovia, limitandosi a dire che sono già in bilancio 1,9 milioni di euro per la sistemazione dell’area, sistemazione che – ha detto Simion – partirà pressoché contestualmente alla demolizione.

Nella anticipazioni di Simion c’è tutto l’identikit della soluzione numero 2 (attraversamento a raso sulla ferrovia), anche se il vice sindaco, sollecitato da TgVercelli non ha detto, in proposito, nulla di ufficiale “nell’interesse – ha precisato – della città”. Evidentemente, pensiamo, il Comune non fa anticipazioni sul futuro perché non ha ancora una risposta definitiva delle Ferrovie sul futuro della linea che, ha ricordato il sindaco, “è stata sospesa, non soppressa”. Non ce ne vogliano gli amministrazioni comunali se riteniamo che questo “riserbo” sulla soluzione definitiva ricordi molto da vicino quello della giunta Forte sulle famose (o fantomatiche?) aziende che dovevano insediarsi nell’area Aprc.

Fatte queste osservazioni, occupiamoci delle certezze e cioè della demolizione. Ne hanno parlato, dal punto di vista tecnico, l’amministratore di “General Smontaggi”  Fabio Giordani e l’ingegner Roberto Brustia, della stessa impresa novarese. Erano presenti anche l’ingegner Giorgio Montiglio (che ha curato le relazioni tecniche che hanno portato alla chiusura al traffico della struttura) e il consigliere comunale della Lega Francesco Iacoi.

Giordani e Brustia hanno ricordato che la loro impresa è un gigante nel settore delle demolizioni: tra l’altro si è occupata dello smantellamento dell’ecomostro Punta Perotti, costruito sul lungomare di Bari. Attualmente “General Smontaggi” opera sui viadotti di Genova e, rispetto a questi esempi di demolizione, il lavoro a Vercelli si prospetta più facile, ma non per questo sarà poco impattante sulle case della zona. “Ma noi faremo in modo – ha detto l’ingegner Brustia – di ridurre al minino i disagi sia degli abitanti della zona sia del traffico, che continuerà a circolare nei dintorni del cavalcaferrovia”. La demolizione della struttura utilizzando, a seconda di ciascuna delle campate, che in tutto sono sette, e doppie, giganteschi escavatori cingolati oppure ricorrendo a quella che tecnicamente si chiama la “svarata”, attuabile con grandi autogrù in grado di fare la separazione delle travi. Per ridurre al minino possibile i problemi del rumore o della polvere la “General Smontaggi” farà ricorso a speciali barriere per l’isolamento acustico e anche ai cannoni sparaneve riadattati alla nebulizzazione dell’acqua.

Edm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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1 commento

  1. Mi pare di poter cogliere fra le righe dell’articolo e fra le parole dei responsabili della giunta un moderato ottimismo. Varrà forse anche per i residenti e la soluzione scelta renderà più praticabile il futuribile ritorno delle “strade ferrate”!!?
    Ora che stanno per celebrarsi le esequie del cavalcavia, neppure quarantenne, mi vien da pensare che qualche volta (vale anche o soprattutto per me, ndr !!) dovremmo accettare i contrattempi della vita senza eccessive recriminazioni congetture e polemiche:
    quando fu inaugurato il manufatto il sindaco era addirittura Baiardi, il comunista stimato da tutti… il precedente era … ancora Baiardi e prima di lui (non immagino nulla sulla durata dei lavori) c’era Boggio! Improponibile qualsiasi critica sul passato e, di conseguenza, sul presente.

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