A Borgosesia e Quarona bambini “quasi come a scuola” con il progetto Tiramani per l’assistenza con i genitori al lavoro

È partito questa mattina alle 8 il servizio di assistenza scolastica che il Comune di Borgosesia, come quello di Quarona, ha attivato su un’idea del sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani, subito ripresa dal collega di Quarona, Francesco Pietrasanta.

Il progetto, di cui molto di è discusso, doveva partire ieri nei locali scolastici borgosesiani, ma poi è stato bloccato dal Ministero che ne ha vietato l’utilizzo. Così la dirigente scolastica di Borgosesia ha negato, su indicazione del Ministero, la possibilità di utilizzare la scuola primaria “Pietro Villa “ e la scuola dell’Infanzia di Via Partigiani. Ma il sindaco Tiramani ha deciso di proseguire lo stesso sfruttando i locali dell’Asilo Nido e del Centro Polifunzionale Pro Loco, per “garantire a quelle famiglie in cui sia il papà che la mamma hanno ripreso a lavorare il 4 maggio, ed hanno quindi necessità di un supporto per i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni”.

 

L’on. Paolo Tiramani

A Borgosesia stamattina, oltre ai primi ragazzini che hanno frequentato questa specie di “doposcuola sorvegliato e dotato di tutte gli accorgimenti per il distanziamento” l’interesse era molto. Tanti i giornalisti e le telecamere presenti. E anche il Miur ha voluto ribadire la sua contrarietà, respinta dall’onorevole Tiramani che è andato avanti lo stesso forte del parere positivo del Prof. Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento Clinico di Malattie Infettive dell’Università di Torino, alla Regione Piemonte ed al Servizio di Igiene Pubblica dell’Asl.

 

“Questo servizio è la risposta alle domande di tante famiglie, che hanno contattato me ed i miei Assessori per mettere in evidenza il problema dell’accudimento dei bambini nel momento del riavvio dell’attività lavorativa   – spiega infatti Paolo Tiramani – non volendo esporre i nonni anziani al rischio di contagio, non avendo a disposizione baby sitter, e chiaramente non potendo immaginare di lasciare i bambini da soli a casa per tutto l’orario di lavoro di mamma e papà.  Non ci poniamo in contrasto con il Governo, ma offriamo una soluzione ad un problema oggettivo, che riguarda i nostri cittadini come tanti altri italiani: sarebbe davvero costruttivo che il Ministro, anziché bloccarci a priori, seguisse il nostro progetto, che potrebbe essere esteso, con le stesse modalità, anche altrove”.

 

La soluzione proposta da Borgosesia potrebbe fare da apripista a livello nazionale. “Dopo avere analizzato diversi decreti, protocolli e circolari ministeriali, è stato steso un protocollo sperimentale completo ed articolato” spiegano dal Comune “che  è stato  sottoposto all’attenzione del Prof. Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento Clinico di Malattie Infettive dell’Università di Torino, alla Regione Piemonte ed al Servizio di Igiene Pubblica dell’Asl, ottenendo ovunque parere positivo”.

“Addirittura le nostre regole sono anche più restrittive da quelle previste dal Governo per i centri estivi – commenta Tiramani – garantendo ai bambini massima sicurezza».

 

“Tutto è stato studiato nei minimi dettagli e approvato dal Prof. Di Perri: siamo orgogliosi di fornire un servizio così importante alle famiglie della nostra città – conclude Tiramani –  e siamo anche orgogliosi di avviare quella che riteniamo a tutti gli effetti una valida sperimentazione, tanto che già a poche ore dalla presentazione altre città italiane ci hanno richiesto il protocollo per poterlo adeguare alle loro esigenze. Ci auguriamo che anche dal Ministero arrivi la giusta considerazione, non una opposizione aprioristica: siamo convinti che per ogni problema ci sia una soluzione, bisogna ingegnarsi a trovarla ed impegnarsi per applicarla, tutti insieme possiamo aiutare le famiglie italiane in questo momento di seria difficoltà”.

 

Il Sindaco di Quarona Francesco Pietrasanta

Come detto la sperimentazione dell’assistenza dei bambini è partita anche a Quarona. Il sindaco, Francesco Pietrasanata, in serata, ha dichiarato: “Si tratta di un servizio organizzato per venire incontro alle Famiglie che hanno dovuto riprendere l’attività lavorativa nella cosiddetta “fase 2” dell’emergenza COVID-19. Un servizio che non è educativo né scolastico, che non viene disposto all’interno di locali scolastici ed è erogato nel rispetto di rigorose procedure previste nel “protocollo di assistenza minori” vagliato e approvato dal servizio SISP dell’ASL di Vercelli. Ricordiamo che l’art. 48 del D.L. 18/2020, convertito in legge 27/2020, prevede che le Amministrazioni possano individuare, nel periodo di sospensione dei servizi educativi e scolastici, prestazioni assistenziali “senza creare aggregazioni”, da rendere mediante co-progettazione con i soggetti gestori; Si tratta essenzialmente di una modalità di assistenza tale da conciliare i tempi di lavoro e famiglia, in una situazione protetta dal punto di vista igienico-sanitario”.

Prosegue Pietrasanta: “L’idea è nata poiché di gran lunga preferibile a scelte alternative di un servizio di baby sitter a domicilio che espone a maggiori rischi sanitari sia il personale che le famiglie. In questo caso ci troviamo ad utilizzare locali sanificati, sufficientemente ampi da non creare assembramento, il personale e i bambini sopra i 6 anni di età hanno l’obbligo dell’uso dei dispositivi sanitari di protezione individuale (DPI), nonché di effettuare tutte le altre operazioni di igienizzazione quotidiana previste dal protocollo. Inoltre, il personale che si occupa dei bambini ha eseguito test sierologici e tamponi diagnostici COVID-19”.

 

 

Ecco un breve focus di come funziona il servizio a Borgosesia

 

Come funziona?

L’assistenza si svolgerà dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, è rivolta a bambini che frequentano le scuole di Borgosesia al costo simbolico di 1 euro all’ora. I bambini sono divisi in gruppi di 5 (4 per la fascia 3-6 anni), in modo che negli ambienti sia rispettata una proporzione di 1 bambino per ogni 4/5 mq. Non sarà un servizio scolastico, ma i bambini potranno collegarsi per seguire le lezioni on line e fare i compiti; saranno seguiti da educatori ad hoc, non insegnanti ma personale della ditta che fornisce al Comune il servizio di pre-post, come previsto dal Decreto Salva Italia.  I bambini potranno anche svolgere attività ludico-ricreativa, purché venga sempre garantita la distanza sociale di almeno un metro, almeno due metri all’esterno.

 

Norme igieniche

Tutte le superfici delle aule vengono sanificate con i detergenti forniti dall’Amministrazione Comunale almeno una volta all’ora, e sempre prima dei pasti. I locali devono essere arieggiati più volte durante la giornata, non meno di una volta all’ora per almeno 10 minuti. I bambini devono lavarsi le mani almeno una volta all’ora. Sarà misurata la febbre a bambini e assistenti più volte nel corso della giornata. L’accesso ai servizi igienici dovrà svolgersi evitando contatti tra minori.

 

 

Pasti

I pasti vengono consegnati in monoporzioni sigillate, devono essere consumati all’interno dell’aula o anche all’aperto, purché sia rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro e si rispetti la divisione dei gruppi classe.

 

Norme per l’accesso

In accordo con le famiglie, sia gli ingressi che le uscite vengono scaglionati e distribuiti rispettivamente tra le 8 e le 9 e tra le 16,30 e le 18. Prima di ogni ingresso a scuola il personale incaricato dal Comune misurerà la febbre ai bambini e agli assistenti. Viene comunque richiesto alle famiglie di provvedere a misurare la febbre a tutti i componenti ogni mattina prima di uscire, in modo da trattenere a casa i bambini in caso di temperatura pari o superiore a 37,5°. I bambini da 6 a 10 anni, i loro accompagnatori e gli assistenti sono tenuti ad indossare sempre la mascherina. Non c’è obbligo di mascherina solo per i bambini da 3 a 6 anni.

 

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