Bagno di folla e di entusiasmo per Carlo Olmo “Bicciolano d’oro 2020”

Un Carlo Olmo davvero commosso dal travolgente attaccamento della sua città ha ricevuto oggi il “Bicciolano d’Oro 2020” per tutto ciò che ha fatto e sta facendo per Vercelli (e non solo per Vercelli) durante la pandemia ed il post-emergenza. Ma anche per ciò che ha fatto prima, da anni, per aiutare tutti coloro – ed in modo particolare i bambini – che hanno bisogno di aiuto, in Italia e nel mondo.

Olmo ha ricevuto un “Bicciolano d’oro” speciale: un bassorilievo realizzato appositamente dall’artista nonché sua volontaria nei Charity Tour del Lupo Bianco, Giada Paione. Ad assistere all’avvenimento davvero tanta gente: autorità, i sindaci di diversi Comuni della provincia, ma anche di fuori provincia (come ad esempio quello di Zimone) che il Lupo Bianco ha soccorso durante il lockdown, donando le sue preziose mascherine. Quindi i medici che da sempre gli sono stati vicini (i dottori Fossale e Scarrone) e che lui ha a sua volta aiutato nel reperimento dei Dpi. Impossibile citare tutti coloro che a vario titolo erano presenti oggi attorno alla postazione generosamente offerta dal Bar Cavour (perché il Comune non ha investito granché nell’iniziativa): ricordiamo i consiglieri regionali Alessandro Stecco e Carlo Riva Vercellotti, il consigliere provinciale Gian Mario Morello (in rappresentanza del presidente della Provincia Eraldo Botta), il vice sindaco Massimo Simion, l’assessore Mimmo Sabatino, il vice presidente del Consiglio comunale Gianni Marino, i consiglieri comunali Franco Vercellino e Roberto Scheda, il capo di Gabinetto della Prefettura Gerardo Ippolito, in rappresentanza del prefetto Garsia,  l’ispettore superiore della Questura, Vincenzo Cotugno, in rappresentanza del questore Molino.

E ancora: il tenente dei carabinieri Luigi De Berardinis, in rappresentanza del comandante provinciale dell’Arma tenente colonnello Ronchey, il tenente colonnello (applauditissimo) Andrea Maria Gradante, in rappresentanza delle Voloire della Scalise, così care a Olmo e il generale Fulvio Pacileo, presidente dell’Associazione Cavalieri della Repubblica. Significativa la presenza delle due principali maschere vercellesi: Enrico Rampazzo (il Bicciolano) e Valeria Viesti (La Bèla Majin). Tra le tantissime persone presenti, oltre ai suoi “Lupi Bianchi” (con la compagna di vita Angela Oliviero in testa), rappresentanze della Croce Rossa e dell’Hockey Engas. Numerosi anche gli ex Bicciolani d’Oro, che alla fine sono andati a farsi fotografare con Olmo sotto la statua di Cavour.

Tra sindaci e assessori erano rappresentati (e ci scusiamo per eventuali dimenticanze, tanti erano i presenti) i Comuni di Santhià, Stroppiana, Salasco, Motta de’ Conti e Zimone. Il sindaco di Vercelli, che di solito consegna il riconoscimento, Andrea Corsaro, era assente per un grave infortunio ad un piede, patito in un banale incidente mentre stava uscendo dal municipio: il primo cittadino di Vercelli sta usando le stampelle.

Prima e dopo la consegna del premio (avvenuta ad opera del presidente del Comitato manifestazioni vercellesi Stefano Roncaglia, del presidente dell’Ascom e degli Amici del Cecco Tony Bisceglia, del vice sindaco Simion e dell’assessore Sabatino) avevano preso la parola le quattro persone che hanno consegnato il bassorilievo di Giada Paione, la stessa Paione (che ha spiegato la realizzazione del suo delizioso trofeo) e il presidente onorario del Comitato manifestazioni vercellesi – ricordiamolo: duramente colpito dal Covid – Giulio Pretti. Davvero commovente il suo intervento.

Interessante la breve intervista a Olmo dell’amico giornalista Enrico De Maria: il filantropo vercellese ha parlato della celebre visione del lupo bianco avuta il 4 marzo mentre stava recitando – come aveva imparato a fare frequentando la Comunità di Bose – il Padre Nostro in aramaico. Toccante l’accenno – a proposito di finanziamenti popolari alla Tavola del Lupo Bianco: oltre 120 mila euro – del salvadanaio rotto apposta dal piccolo Matteo, con il dono di tutto ciò che il ragazzino aveva risparmiato per le vacanze: 300 euro. “Non andrò in vacanza – aveva detto il ragazzino a Olmo – e dunque tutto ciò che avevo risparmiato per divertirmi serva a qualche famiglia vercellese in difficoltà”.

Parole bellissime, che hanno toccato l’uditorio. Ha commentato Gian Mario Morello: “Carlo, non potendo donare giorni alla vita,  ha donato vita ai nostri giorni bui e tristi di sofferenza da Covid. Ha fatto del bene, e lo ha fatto bene”.

Tanti applausi, alla fine, alla deliziosa e spigliata presentatrice, l’ex Bèla Majin e componente il Comitato manifestazioni Betty Galante e ai tre musicisti che hanno intervallato la cerimonia con alcune tra le canzoni più famose del folk vercellese: Valter Ganzaroli, Gian Mario Vanzini e Tullio Brustia.

 

Ecco una serie di immagini della bella premiazione

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1 commento

  1. Oggi la Ferrari ha fallito miseramente ma a Vercelli abbiamo avuto una Grande Festa. Inutile parlare del motivo. La dettagliata descrizione ci rimanda in parte al GIUBILO GENERALE ea anche in parte alla solita riunione di più o meno “veraci vercellesi”, commozione, i presenzialisti e le Autorità (qualche parziale defezione, testimonianza del momento di transizione), come accade sotto molte forme di organizzazione sociale. Ma stavolta c’era di più (non chiedetelo, gli interessati: negherebbero) era la prova generale di una nuova forma di Governo. In attesa di avere maggiori certezze, con il referendum e l’eventuale rinvio delle regionali, e le politiche, abbiamo in nuce la nuova Democrazia dei Filantropi. Essendo venuta a mancare, per vecchiaia e qualche eccidio, la Democrazia RAPPRESENTATIVA. La Fortuna deciderà il Futuro? Notata anche sotto tale aspetto alcuna presenza e tal’altra assenza che rendono + incerto l’esito finale.

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