Arriva per legge l’obbligo delle telecamere di sorveglianza in asili e case di riposo

Arrivano le telecamere per la videosorveglianza negli asili e nelle case di cura. Ieri infatti la Camera ha approvato la proposta di legge, a prima firma Annagrazia Calabria di Forza Italia, che dispone “misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità”. I voti a favore sono stati 404, i Cinque stelle con la Lega insieme a tutta la destra. Contrari Pd , Leu e Gruppo misto.

 

Nella proposta parlamentare si parla di videocamere a circuito chiuso che potranno essere installate, tra l’altro, in scuole materne pubbliche e private e le cui registrazioni saranno visibili, dopo denuncia, “solo dalle forze di polizia”. Le telecamere non dovranno essere fornite “di dispositivi di comunicazione con risorse esterne”. Sarà il Garante per la protezione dei dati a definire le garanzie di sicurezza da assicurare. E per i primi tre anni, a partire dal 2018, si prevede un “fondo sperimentale” di 5 milioni di euro.

 

A plaudire al provvedimento è il parlamentare borgosesiano Paolo Tiramani che su Facebook, dove posta anche una foto vicino a una telecamera, scrive “ieri è stata approvato alla Camera il progetto di legge che obbliga asili e case di riposo ad utilizzare telecamere per prevenire maltrattamenti e abusi. Sono molto fiero di questa misura che tutela bambini e anziani, lo dico da sindaco, da esperto del settore e da uomo. Oltre alla finanziaria ci sono tante misure di buon senso a costo zero che stanno emergendo”.

Dubbi sulla legge arrivano dal deputatodi Civica popolare, Gabriele Toccafondi, che ha parlato di “giacobinismo che alla fine ha portato sulla ghigliottina gli stessi giacobini, per questo il buon senso è sempre preferibile alla demagogia. La proposta di legge votata alla Camera ha molti punti positivi: dalla formazione alla valutazione, dai concorsi e quindi dalla selezione alle verifiche sulle strutture, ma l’articolo 5 della legge prevede la possibilità di installare telecamere in ogni stanza e angolo delle strutture. Una risposta costosissima e impraticabile che non aiuta e non risolve i problemi di sicurezza. Meglio investire su formazione, selezione, controlli”.

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