Nuovo Dpcm nella notte: il 9 e 10 zona arancione nazionale. L’11 riaprono le scuole superiori

Il Consiglio dei Ministri che si è svolto nella serata di lunedì 4 gennaio (e che si è concluso abbondanetemente oltre la mezzanotte), su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato l’ennesimo decreto-legge che introduce nuove ulteriori disposizioni e limitazioni a cui gli italiani dovranno adeguarsi per l’emergenza Covid.

Le nuove misure anti-Covid che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio. Il weekend del 9-10 sarà in zona “arancione” per tutta l’Italia, mentre negli altri giorni sarà in vigore una fascia “gialla rafforzata”, e il rafforzato significa che nonostante vi sia la possibilità di aperture per le realtà commerciali vi sarà lo stop agli spostamenti tra le Regioni. Per i gironi in arancione invece vi saranno bar e ristoranti chiusi (ammessi solo delivery e asporto), divieto di spostamento tra Comuni con eccezione di quelli popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia; confermata la possibilità di spostarsi, una sola volta al giorno, per un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Nei fine settimana restano chiusi i centri commerciali e la grande distribuzione non alimentare.

Si è aperto uno scontro sulla riapertura delle scuole: la mediazione finale cade sull’11 gennaio data nella quale le superiori dovrebbero (a livello nazionale ma poi le regioni daranno la loro interpretazione) tornare in classe in presenza al 50%. Mentre per medie ed elementari l’inizio è previsto, salvo diverse disposizioni regionale, per il 7 gennaio.

È stato poi deciso di abbassare l’indice Rt rendendolo più rigido per classificare il rischio regionale. E anche sui vaccini il decreto introduce una norma secondo cui, qualora un paziente non in condizione di esprimere il consenso libero alla somministrazione sia privo di un tutore legale, sarà il giudice tutelare a rinviare al direttore sanitario o responsabile medico la decisione della somministrazione. Ma lo scontro sulla scuola rischia di essere un’ulteriore forte crepa nel Governa su cui tira aria di crisi.

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1 commento

  1. All’inizio, quando in Lombardia morivano davvero a centinaia ogni giorno, l’Italia era tutta Unita. Poi l’hanno divisa in 3 tinte, creando ansia e discussioni. Ora si alternano vari decoratori. Una mano di Duco nel fine settimana e poi si vedra”. Teniamoci collegati alla radiolina per gli aggiornamenti dai campi (non ancora di sterminio, intendevo: le Regioni) e poi.. linea allo Studio Centrale per il riepilogo. Salvo improvvise interruzioni…. Enrico Ameri.. eccitanti!.. .. o terrorizzanti.. per chi stava vincendo 1-0.

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