“Al Pronto soccorso mi sono dovuta sostenere per quasi 4 ore il braccio rotto con l’altra mano”

Una signora di Vercelli, Paola Colla, ci ha contattati per segnalarci il problematico funzionamento del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea – causato probabilmente dallo scarso numero di medici – che l’ha riguardata direttamente.

Mercoledì scorso, poco prima delle tre del pomeriggio, la signora Paola ha avuto un incidente domestico: è caduta e ha picchiato con violenza l’avambraccio destro, rendendosi subito conto di esserselo probabilmente rotto. La signora Colla ha chiamato il 118 e l’ambulanza è stata velocissima: dopo i primi rapidi controlli, Paola Colla è stata portata al Pronto soccorso.

”Lì – ci ha raccontato – mi è stato fatto il triage E sono stata accompagnata in una saletta insieme ad altre persone: saranno state le 15,15/15,30. Avevo molto male, ma nessuno ha pensato di mettermi qualcosa al collo per sostenere l’avambraccio infortunato. Morale: me lo sono dovuto sostenere fino verso le 19,15 con l’altra mano. Il male cresceva, il tempo non passava mai, nessuno ha pensato di offrirmi almeno del ghiaccio: l’ho dovuto chiedere io, e a ripetizione. Di tanto in tanto, qualche infermiere si affacciava nella saletta per controllarci a vista, ma senza mai domandare come stavamo, se avevamo bisogno di qualcosa, ad esempio di un bicchier d’acqua. Finalmente dopo poco meno di quattro ore mi hanno fatto la lastra e appurato che avevo l’avambraccio rotto. Me n’ero accorta, ho risposto. Il medico che ho finalmente visto dopo qualche ora non si è nemmeno alzato dalla sedia per darmi un’occhiata. Poi mi hanno steccato l’arto e rimandata a casa, La mattina dopo, ripassando dal Pronto soccorso, sono tornata in ospedale e in sala gessi mi hanno finalmente ingessata”.

Conclude la signora Cola: “D’accordo, il personale medico è scarso e prima di me saranno sicuramente stati trattati casi assai più gravi, ma un minino di attenzione in più per il paziente, no?  Ho letto che è stato ampliato e ammodernato il Pronto soccorso, ma evidentemente migliorare le strutture non basta: se hai il sospetto che una persona abbia un braccio rotto, non la lasci quattro ore a sorreggersi l’arto infortunato con l’altra mano, non vi sembra?”.

In effetti, lo stesso giorno dell’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso (in pratica un rilevante ampliamento del vecchio), era stato  lo stesso primario ad auspicare una indispensabile implementazione del numero dei medici.

 

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4 Commenti

  1. Il “Pronto Soccorso”
    a quanto pare
    (pare proprio)
    per ora nen risulta
    fra i reparti che si fregiano
    del titolo di indiscusse
    “Eccellenze”!
    E la signora ha mostrato
    sin troppa “resilienza”.
    Almeno chiamiamolo
    con un nome adatto:
    “Tranquillo Soccorso”
    o “Soccorso Lento”

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