Per Adriano Nosengo, un’orazione funebre shakespeariana

L’autoritratto di Nosengo davanti al feretro

 

Vercelli – Non c’era tanta gente a dare l’estremo saluto ad Adriano Nosengo, ieri mattina, il Duomo. Ma c’erano gli amici più cari e importanti: oltre alla “petite bande” di amici con i quali ogni giorno egli si intratteneva, e poi Gastone Cecconello, pittore vercellese tra i più autotrevoli degli ultimi decenni; il giornalista che più aveva creduto il lui, Fabio Carisio, quindi Angelo Gilardino (compositore e appassionato d’arte) e il fratello di quest’ultimo, il linguistia Sergio Maria Gilardino.

Sommo conoscitore di decine, anzi centinaia di lingue – dieci delle quali, forse più, dal greco moderno al latino, dal tedesco all’inglese, dal francese al serbo croato, parlate alla perfezione – il professor Gilardino, al termine della messa celebrata da monsignor Cavallone, ha dedicato a Nosengo un’onoranza funebre di spessore shakespeariano.

Il professor Sergio Maria Gilardino in Duomo

Si conoscevano da dieci anni l’illustre poliglotta ed il pittore geniale; di qui, l’omaggio dell’ex docente in Lingue e e Letterature comparate della Mcgill di Montreal, alla persona con cui amava conversare, anche da lontano, per telefono; all’uomo che creava angeli incomparabili e che sapeva annientare, a distanza, i “diavoli”, vale a dire i virus che di colpo si accanivano sul pc dell’amico poliglotta.

Impossibile rendere, qui, il senso di un’orazione tra le più importanti che siano mai state pronunciate in una chiesa vercellese. Degno omaggio ad un artista tanto grande quanto schivo, salutato dall’omaggio dii Gilardino e da un originale autoritratto collocato vicino al feretro.

Ora un gruppo di vercellesi autorevoli, guidati dal governatore del Lions Luigi Tarricone è al lavoro perché, finalmente, il “Borgogna” possa accogliere un quadro di Nosengo: al di là di ogni celebrazione postuma, sarebbe un atto importante. Caldeggia l’operazione anche Cecconello che, a nostro avviso, dovrebbe a sua volta trovare spazio con un’opera significativa nella sezione della Pinacoteca cittadina dedicata agli artisti locali, allestita con intelligenza e gusto dalla Conservatrice Cinzia Lacchia.

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