Vercelli – All’età di 90 anni si è spento un grande vercellese: Tommaso Parolo, per tutti “Sino”. E’ stato dirigente di primo piano (direttore amministrativo) dell’allora Aasm, l’Azienda autonoma di servizi municipalizzati, poi diventata Atena e ora Asm, quindi, per quattro anni, dal maggio del ‘95 al giugno del ‘99, nel primo mandato di Gabriele Bagnasco, assessore al Bilancio del Comune. Persona di grande dirittura morale e di etica rigorosa e disinteressata, Sino Parolo lascia la moglie Vanna e il figlio Alberto. I funerali saranno celebrati giovedì, alle 10,30, nella chiesa di Billiemme. Il Rosario sarà invece recitato domani, mercoledì, alle 17,30 nella residenza sanitaria San Pietro di Desana, dove Parolo era ospite da qualche mese.
La famiglia Parolo è conosciutissima a Vercelli. Il padre di Sino, Felice Parolo, da tutti conosciuto come “nonno Felice” gestiva con la moglie un negozio di camicie in piazza Cavour che, per anni, è stato punto di riferimento per centinaia di famiglie. Sino Parolo ha invece intrapreso un’altra strada riuscendo, con la sua grande professionalità, a rendere la municipalizzata “luce e gas” (così i vercellesi chiamavano l’Aasm) un vero gioiello del Comune: in quegli anni era un vero orgoglio (come ha più volte ricordato il compianto Teresio Pareglio, anche quando divenne presidente del Consiglio comunale) far parte dell’Aasm che non solo garantiva servizi inappuntabili alla cittadinanza ma che, soprattutto grazie a Parolo, si era trasformata in una vera e solida cassaforte al servizio del Comune.
Per questa ragione, all’inizio del suo primo mandato, il sindaco Gabriele Bagnasco (che oggi piange commosso la sua scomparsa) aveva scelto Parolo affidandogli uno degli incarichi più difficili e prestigiosi della sua giunta: la delega al Bilancio. Parolo fu anche presidente della Azienda farmaceutica.
Prima di intraprendere l’attività in Aasm, Sino Parolo, persona colta, gentile e riservata, aveva fatto parte attivamente della gioventù cattolica progressista , legandosi di profonda amicizia (come ricorda il figlio Alberto) con Cesare Massa, quando ancora il seguitissimo e amato docente non aveva presoi voti.
Infine, tra le passioni di questo vercellese davvero esemplare, la montagna: la foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo si riferisce a qualche anno fa, è stata scattata al Col Pinter in Valle D’Aosta.