Questa sera, nella sua abitazione di via Ortigara, amorevolmente assistita dalle figlie, si è spenta, Luciana Canna: avrebbe compiuto 96 anni dopodomani Era la moglie di Ferruccio Mairino, l’uomo che, scomparso nel settembre del 1998, aveva portato la “Cerutti” a Vercelli.
Lascia le figlie Paola, già medico di Diabetologia al “Sant’Andrea”, e Piera, ex bancaria e sindaco per cinque anni del Comune di Grontardo (Cremona); il fratello Sergio con la moglie Pinuccia; i generi Sandro e Giulio, il nipote Emanuele, con Paola e il pronipote Alessio. La piange anche la carissima Natasha, che le è stata vicina fino all’ultimo.
I funerali saranno celebrati lunedì alle 10,30 nella parrocchia della Regina Pacis, dove domenica, alle 16,30, sarà recitato il Rosario.
Secondogenita di Maggiorino Canna (impiegato del tramway e fervente socialista, anche ai tempi del fascismo) e di Adele Negri, che faceva la mondariso, Luciana, non appena finite le elementari (come le sorelle Martina e Mariuccia) era subito andata a lavorare: a dieci anni già faceva la modista in un negozio di via Galileo Ferraris gestito dalla signora Manetti. Poi, quattordicenne, era andata a lavorare alla “Faini” ed è rimasta nello storico stabilimento che produceva anche costumi da bagno e che sponsorizzò le prime edizioni di Miss Italia fino alle nozze con il suo Ferruccio, a Oropa, nel 1945.
Donna di rara bellezza, era gentile, spiritosa, molto simpatica. Dotata di grande intraprendenza, aveva guidato l’auto fino alle soglie dei novant’anni. Anche in “Cerutti” tutti la conoscevano e ammiravano. Legatissima al suo Emanuele (il nipote che condivideva con lei il giorno della nascita: il 27 marzo), in questi ultimi due anni e mezzo s’era goduta anche il pronipote Alessio. E’ vissuta di ideali e di affetti tenaci, amando la sua famiglia, la sua città e soprattutto il rione della gioventù, il Belvedere, che le è sempre rimasto nel cuore, con la comunità salesiana guidata da don Tomè.