Vercelli – Non è bastato il pubblico appello del presidente Secondo: Giuseppe Vives, per un campionato e mezzo riconosciuto “faro” della squadra e, a nostro avviso, uno dei migliori giocatori visti a Vercelli da mezzo secolo a questa parte (nel novero, con lui, metteremmo Bruno Rossi, Bruno Mazzia, Angelo Pereni e il portiere Giorgio Castellazzi) non rimarrà alla Pro in serie C. Lo ha detto lui stesso questa mattina, in una conferenza stampa del tutto speciale, in cui, signorilmente, anche a nome di tutti gli altri giocatori, ha diviso con i compagni di squadra le “colpe” della forse evitabile retrocessione, non addossandole interamente a Grassadonia.
Vives si è detto delusissimo, avvilito e dispiaciuto soprattutto per i tifosi. Tifosi che ha quindi ringraziato per il continuo sostegno alla squadra (“anche dopo l’ultima partita casalinga con la Ternana”) e ha tenuto a precisare che la squadra ha sempre dato tutto (“anche durante la gestione Atzori”). Sulla traumatica partita di Chiavari, ha osservato che ancora oggi né lui né gli altri giocatori sono riusciti a darsi spiegazioni dell’improvviso tracollo: “Siamo tuttora increduli, penso che, purtroppo, nel calcio accadano anche queste cose: è successo alla Lazio, che pure è una squadra fortissima, in Europa League, purtroppo è successo a noi”. Poi l’annuncio senza fraintendimenti: “La delusione è ancora cocente, e io non ho ancora deciso che cosa farò. Non vorrei aver chiuso la mia carriera con questa retrocessione, mi piacerebbe giocare ancora un anno. In ogni caso è certo al cento poter cento che non rimarrò qui”.
E non gli hanno fatto cambiare idea anche i due riconoscimenti ricevuti dopo la conferenza stampa: il “Leone d’argento” consegnatogli dai Veterani della Pro Vercelli (ci ha pensato il presidente ed ex capitano Franco Balocco), come miglior calciatore della Pro secondo gli ex giocatori delle bianche casacche (sinora l’avevano vinto due portieri: Pigliacelli e Provedel) e l’analogo premio per il migliore della Pro nella stagione messo in palio dal Club Forza Pro: gliel’ha consegnato il presidente Luca Buffa.
