Viotti Piano: chi è il giovane italiano che sfida i giganti dell’Estremo Oriente

Vercelli – Un giornalista che segue un Concorso di Musica quale il “Viotti”, e lo segue per diletto, da ex musicista, da più di 50 anni e, come giornalista esattamente da 45, non dovrebbe parteggiare per un concorrente, e scriverne con la competizione ancora in corso.

E’ vero. E dunque, prima di continuare a scrivere, devo premettere che, a mio avviso, tutti i sei semifinalisti che mercoledì pomeriggio, cioè oggi, si sfideranno per centrare l’ambitissima finale a tre di sabato sera, con l’Orchestra, meriterebbero di vincere questo straordinario Concorso inventato dal quel genio che fu il professor Robbone (d’accordo ha il Dugentesco intitolato, ma una piazza, un viale?): lo meriterebbero i tre cinesi e i due sudcoreani, ma lo meriterebbe anche lui: Axel Trolese, questo ventiduenne laziale (è nato a Genzano, ma risiede ad Aprilia). Perché bravissimo, educato, gentile. Un ragazzo geniale e ammodo, insomma, di questi tempi, un mix esplosivo ed esemplare.

Sarebbe bello che vincesse questo giovane – che si è diplomato con il massimo dei voti con Maurizio Baglini (vecchia conoscenza dei melomani vercellesi) al Conservatorio di Cremona e poi all’Accademia nazionale  di Santa Cecilia con Benedetto Lupo e infine al Conservatorio Superiore Nazionale di Parigi con Denis Pascal –  e che si è già affermato, con vittorie assolute o podi in prestigiosi premi internazionali come il Pozzoli, l’Alain Marinaro, il Melinde e il Venezia (Ottenendo il Premio Casella), prima di intraprendere una già prestigiosa carriera in tutto il mondo; che ha già suonato per Radio3, France Musique e Venice Classic Radio, e che da questo mese, in qualità di “artist in residence”andrà a perfezionarsi con Louis Lortie alla “Chapelle Musicale Reine Elisabeth”. Il franco canadese Louis Lortie è il pianista di cui il Financial Times ha scritto lo scorso anno “Non è possibile ascoltare uno Chopin migliore da nessun’altra parte”.

Dicevamo che sarebbe bello che Trolese approdasse finalmente alla finale al Civico e salisse su quel podio dove non mette più piede nessun italiano da diciassette anni, e poi sarebbe meraviglioso se addirittura vincesse, cosa che nei 70 anni di Viotti è riuscita solo a sei pianisti italiani l’ultimo dei quali fu Vincenzo Balzani, nel lontanissimo 1971.

Sarebbe fantastico che un italiano riuscisse a sconfiggere due tra le scuole di pianoforte migliori e ormai emergenti nel mondo, come quella sudcoreana e come quella cinese. L’impresa è titanica, e noi, premettendo che lo facciamo soprattutto da tifosi (come non sarebbe giusto in questa sede, a poche ore dalla semifinale), speriamo che possa farcela.

La semifinale incomincia alle 15 e Trolese suonerà per ultimo, prevedibilmente non prima delle 19/20. Proporrà “Gaspard de la Nuit” di Ravel e la Sonata numero 3 opera 58 di Chopin. Per scaramanzia non anticipiamo che cosa suonerebbe sabato sera.

Chiusa questa parentesi “patriottica”, giusto ricordare gli altri cinque semifinalisti, l’ordine con cui si presenteranno oggi a partire dalle 15 e le loro scelte per convincere la giuria presieduta da Jun Kanno.

Parte la sudcoreana Jihyung Youn con “Images” di Debussy, Tre variazioni su un tema di Chopin di Busoni e “Humoreske” opera 20 di Schumann. Poi toccherà alla cinese Ylan Zhao proporre “Pour le piano” di Debussy, la Sonata numero 2 di Chopin e la Sonata numero 2 di Rachmaninov.  Il connazionale cinese Ziyu Liu aprirà la sua semifinale con la “Polonaise-Fantasie” opera 61 di Chopin, seguita da “Bergamasque. Claire de lune” di Debussy e dalla Sonata s 178 di Liszt.

La cinese Ke Ma proporrà invece la Sonata numero 9 di Mozart K311 e i Preludi opera 28 di Chopin; quindi il sudcoreano Hans H. Suh suonerà due Sonate di Scarlatti la K213 e la K519, la Sonata di Liszt proposta anche dal cinese Liu e la Sonata numero 7 detta “The Stalingrad” di Prokofiev. Poi, appunto Trolese.

edm

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here