Riceviamo e pubblichiamo
Commentando l’assenza di gran parte dell’opposizione – il nostro gruppo compreso – dal Consiglio comunale del 31 maggio, il capogruppo del Pd si è lanciato in un’intemerata contro la minoranza, invitandola ad avere “senso di responsabilità” e di abbandonare la strada di quelle che egli definisce “assenze tecniche” per venire a votare, a favore o contro, non importa.
Le esternazioni del capogruppo del Pd sono francamente paradossali, se si considera che, in questi quattro anni di amministrazione, è stata soprattutto la maggioranza a sgretolarsi sotto il peso di “assenza tecniche” ad orologeria, prassi costante fino all’altro giorno, con risultati addirittura dirompenti che Costantino Zappino farebbe bene a rammentare prima di lanciarsi lancia in resta contro l’opposizione, per giunta dettandole l’agenda e le strategie.
Senza contare che, sempre a proposito di “senso di responsabilità”, non ci pare che il capogruppo del Pd l’abbia invocato quando il sindaco si è permesso – fatto inaudito nella storia della Repubblica italiana – di segnalare alla Procura della Repubblica un’azione politica di tutta la minoranza. Lì il “senso di responsabilità” ci stava tutto, vero, Zappino?
Ma adesso il vero problema al centro del dibattito è la “fusione per incorporazione” del piccolo Comune di Sali con Vercelli, la maggioranza, già in piena campagna pre-elettorale, spara cifre sensazionali, affermando che si tratta di un’idea che porterà a Vercelli 20 milioni in dieci anni, mentre questa cifra (il massimo che potremmo ottenere) è del tutto ipotetica, legata alle poste di bilancio, ai chiari di luna delle prossime Finanziarie.
Insomma, dire che arriveranno con certezza a Vercelli 20 milioni in dieci anni è alla stregua dei famosi cento milioni che Iren avrebbe dovuto investire su Vercelli dopo la cessione della quota di maggioranza di Atena. Non ci sembra, sinora, di avere visto investimenti del genere a favore della città.
Intendiamoci, che arrivino due milioni oppure mezzo milione all’anno, sono sempre importi significativi per il Comune di Vercelli e sarebbe assurdo sputarci sopra. Il punto è che, soprattutto quando si sa di dover ricorrere ai voti della minoranza per ottenere il risultato desiderato, il progetto dovrebbe essere condiviso sin dall’inizio, mentre qui siano ormai a cose fatte e l’opposizione, sempre zittita in forza dei numeri, viene coinvolta solo perché non se ne può fare a meno.
ll “senso di responsabilità”, caro Zappino, in questi caso avrebbe imposto, mesi fa, un coinvolgimento serio e diretto di tutte le forze del Consiglio comunale. Adesso il sindaco, dopo la figura barbina rimediata giovedì in Consiglio, con ceffoni ricevuti dalla sua stessa maggioranza, propone tavoli tecnici e fa aperture. Ci sembra un po’ tardi, ma noi siamo disposti ad ascoltare, soprattutto se Maura Forte dichiarerà esplicitamente che l’idea di segnalarci alla Procura è stata un’emerita sciocchezza. Questo ripristinerebbe i nomali rapporti istituzionali compromessi da una forzatura che, dopo due mesi, noi non possiamo ancora tollerare.
Vercelli Amica
Stefano Pasquino
Maurizio Randazzo
Enrico De Maria