Prima degli interventi, sabato mattina, al cinema Italia degli oratori che hanno preceduto quello dell’ex ministro Miniti, un vercellese, Federico Bodo, ha consegnato a tutti, ex ministro compreso, un volantino polemico contro la linea sul problema-profughi tenuta dall’allora responsabile del dicastero dell’Interno. Non avendo avuto risposte, ce l’ha inviata e la pubblichiamo:
“Onorevole buongiorno. Vorrei dirle col cuore, come cittadino vercellese ed elettore di centrosinistra, che è un onore averla qui. Ma non riesco. Non riesco ad essere onorato di avere Lei qui a parlarci di libertà e sicurezza, perché a causa sua, nel Mondo in cui abito, ci sono migliaia di persone che non hanno possibilità di sentirsi liberi, di sentirsi più sicuri. Vorrei chiederle come dorme la notte, sapendo che per merito suo le bande armate libiche sono state addestrate, armate ed hanno ricevuto via libera per la costituzione di Lager: veri e propri campi di concentramento e di lavoro nel quale enormi masse di persone vivono sotto tortura ai lavori forzati, morendo nella speranza di raggiungere un mondo dipinto d’oro dalla cornice rosso sangue. Vorrei chiederle cosa vede allo specchio la mattina, sapendo che grazie al suo codice etico delle ONG, migliaia di persone sfuggite ai Lager libici hanno perso la vita in mare, inseguendo la stessa identica speranza. Vorrei infine chiederle se per strada, ogni giorno, si sente davvero più sicuro, quando Matteo Salvini la ringrazia per il suo operato, e gli italiani sparano agli africani per le strade. Ricordavo uguaglianza sociale, lavoro e progresso come valori fondanti della sinistra italiana. Forse ha sbagliato coalizione, Onorevole”
FEDERICO BODO
