Parecchie città in Italia (e non solo in Italia) possiedono almeno un edificio dove ha soggiornato Napoleone. Vercelli non fa eccezione: è il palazzo Avogadro di Collobiano e della Motta che si trova in via Duomo. Nel suo androne è posta un’epigrafe che lo ricorda. Lì il grande Imperatore dormì alcune notti.
Tanto è bastato per ispirare Paolo Pomati, che da quelle parti ci transita spesso, e Luca Villani, autori del libro “Napoleone a palazzo Avogadro della Motta. Narrazioni d’arte, storia e fantasia da una dimora vercellese” (Interlinea), che sarà presentato giovedì 21 alle 18 nel Ridotto del Teatro Civico, grazie alla collaborazione del FAI Delegazione di Vercelli.
L’opera di Pomati e di Villani aiuta a scoprire meglio il luogo e a comprendere se la gloria sia transitata e appassita (Manzoni docet) o se sia rimasta in qualche modo imprigionata nelle tappezzerie e nei mobili d’epoca.
«Carlo e Miretta Sarasso – spiega Pomati – hanno da poco concluso la ricreazione scrupolosa del raffinato contesto aristocratico della fine del Settecento, non solo vercellese; un’operazione ben più ambiziosa (e stupendamente riuscita) del semplice lavoro di restauro e di riarredo di una casa. Hanno ritenuto che le mie parole potessero essere utili a produrre un testo a disposizione di chiunque desideri ripassare stralci di storia vercellese e conoscere qualche dettaglio su cui finora poco o nulla è stato scritto».
Nel libro si troveranno frammenti d’arte, di storia e di fantasia, in un mix di generi che spaziano dal racconto alla scheda di visita al saggio di storia. Paolo Pomati si è divertito a mescolare le carte per solleticare il piacere del lettore. Le pagine sono arricchite dalle immagini dello Studio Luca Villani Architetto.
«L’analisi – chiude Pomati – non può considerarsi terminata ed esaustiva; rimangono spazi e questioni inesplorati, meritevoli di approfondimento o stimolanti interpretazioni diverse da quelle fornite. È il fascino misterioso e giocoso che sprigiona ogni luogo del cuore».





