Una donna anziana che stava portando il cane a spasso, ieri mattina, verso le 11,30, al Pisu, si è trovata di fronte tre extracomunitari, che parlavano arabo e italiano. “Ad un certo punto -racconta la donna – uno dei tre ha incominciato a spogliarsi e, mente lo faceva, ha preso ad inveire contro di me, che ero terrorizzata”.
Continua la signora: “Non sapevo più che cosa fare, per fortuna, in lontananza ho visto un uomo e ho incominciato a chiedere aiuto. Come l’uomo si è avvicinato gridando che aveva appena chiamato la Polizia, i tre si sono dileguati. Le forze dell’ordine si sono messe alla ricerca dei tre che però erano riusciti a fare perdere le loro tracce. Poi però gli agenti si sono armati di pazienza, perché avevano visto che il terzetto di giovani, fuggendo, aveva lasciato lì la bicicletta. Difatti sono tornati per prenderla e sono stati fermati. Non so come sia andata a finire questa storia, ma sono molto preoccupata e, ovviamente, non porterò mai più il cane a spasso lì. Però non sono io che dovrei cambiare le mie abitudini di vita”.
L’episodio può dar la stura
alle più cangianti considerazioni
L’area “Pisu” è ormai,
con regolarità,
teatro (all’aperto)
di ogni sorta d’episodi
di microcriminalità.
La signora ha ragione, quando,
dopo aver assicurato
non andrà più in quell’area,
ma NON toccherebbe a lei
cambiar itinerario.
Purtroppo è anche vero,
che una volta assicuratici
i micro-criminali,
da qualche parte
devono pur andare,
e noi non possiamo vietarlo:
È la (nostra) democrazia
no, è la vostra, in affinità elettiva con il caos