Ufficiale: da lunedì scuole chiuse dalla seconda media in su. Venerdì possibile ulteriore stretta su Vercelli, Vco, Torino e Cuneo

Il Presidente della Regione Alberto Cirio

Come annunciato (leggi qui), in serata è arrivata l’ufficialità: da lunedì 8 marzo le scuole dalla seconda media in su, quindi anche tutte le superiori, tornano in didattica a distanza in tutto il Piemonte. Almeno per i prossimi 15 giorni. Lo ha annunciato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, insieme all’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, in queste ore ha incontrato gli epidemiologi dell’Unità di crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico. Alla luce dei dati degli oltre 30 distretti sanitari del Piemonte, spiega la Regione, si procederà poi con misure più restrittive estendendo la didattica a distanza anche per gli ordini e gradi scolastici inferiori (ossie per la pima media e le elementari) nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100 mila abitanti) o sono presenti gli altri parametri in attuazione del nuovo DPCM (presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate e incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana). Osservate speciali in questo caso le province di Torino, Cuneo, Vercelli e Vco. Su quest’ultima eventualità di chiusura totale delle scuole in queste zone, però, verrà presa una decisione definitiva venerdì.

“Il nuovo DPCM indica le situazioni in cui anche in zona gialla o arancione, come nel caso del Piemonte, è necessario intervenire sulle scuole per contenere il rischio di rapida diffusione del contagio – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Chiorino -. Oltre alla soglia di 250 casi ogni 100 mila abitanti definita dal Governo, gli epidemiologi della nostra Unità di crisi ci segnalano una allerta dove la media dell’ultima settimana è almeno doppia rispetto alle tre settimane precedenti. Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte orientale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte occidentale”. “Sono osservate speciali le aree del Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco almeno fino a venerdì per l’eventualità della chiusura totale – proseguono poi Chiorino e Cirio-. Si aggiunge poi il tema della variante inglese presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido”.

Salvi per ora gli asili e le materne: “Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter” concludono Cirio e Chiorino.

 

Il governatore Alberto Cirio ha affidato al professor Giuseppe Costa la mappatura del territorio e chiesto un report per ciascuno dei 38 distretti sanitari in cui è suddiviso il Piemonte. Come detto, da una prima analisi è emerso che contrariamente all’ultima ondata, oggi l’area più colpita è la parte occidentale del Piemonte che comprende le province di Torino, Cuneo, e anche la parte orientale, relativamente a Vco e Vercelli. La variante inglese è presente in modo diffuso e sarebbe una delle concause del recente incremento dei contagi. Di qui la necessità di correre ai ripari con scelte drastiche. Anche la più dolorosa, quella che prevede di chiudere di nuovo in casa larga parte degli studenti piemontesi.

 

 

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5 Commenti

  1. Mi chiedo se il Presidente Cirio:
    1. Crede davvero nell’utilita’ dell’iniziativa,
    2. Vuol dimostrarsi “zelente”, protettivo verso “il Suo Popolo”,
    3. Sta facendo politica in antagonismo col Governo di Roma
    Ma la domanda ancor più impegnativa è: quale delle 3 alternative sarebbe preferibile?!

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