Tiramani: sarò uno strumento per le necessità del territorio

Vercelli – Un grimaldello, uno strumento, per aprire le porte degli uffici romani alle necessità del territorio vercellese. È così che si descrive Paolo Tiramani, il giovane Sindaco di Borgosesia, divenuto l’unico parlamentare vercellese eletto nella tornata del 4 marzo scorso, con più di 61mila voti. Un risultato notevolissimo e un incarico importante che coronano, per il politico valsesiano, due anni di costante ascesa. Un percorso che lo ha visto diventare segretario provinciale della Lega, sindaco di Borgosesia, la sua città, e poi, da una settimana, Onorevole.

Lo incontriamo, telefonicamente, per farci raccontare le sue sensazioni, a sette giorni dal voto, e ciò che si aspetta da questa nuova avventura che lo porterà a rappresentare il vercellese, con i sui problemi e le sue eccellenze, sui banchi del Parlamento.

Allora Tiramani, come sono stati questi primi sette giorni: a freddo ora ha iniziato a prendere consapevolezza del suo nuovo ruolo?
“Questi primi giorni sono stati davvero caotici – racconta -. Sono stato subissato di chiamate da persone che si complimentavano o che volevano anche solo parlare con me, darmi consigli o espormi problemi da risolvere. Una cosa che mi ha fatto enormemente piacere. Sono consapevole del ruolo che mi attende, del fatto che sarò l’unico rappresentante del nostro territorio e sono pronto a impegnarmi al massimo, come ho sempre fatto, in tutti gli incarichi che ho ricoperto, per ottenere il più possibile da questa esperienza”.

 

Ha già avuto la prima riunione con i suoi nuovi colleghi parlamentari della Lega, un incontro in cui Matteo Salvini ha tenuto a dare le prime indicazioni. Cosa vi siete detti?
“Sì, ci siamo visti per un primo incontro e per conoscerci lo scorso venerdì a Milano. Abbiamo messo a punto un primo vademecum con le prossime scadenze e i primi impegni. Ho apprezzato molto il discorso di Matteo Salvini ai neo deputati e neo senatori. L’umiltà e il lavoro sono alla base del successo della Lega, del suo leader e dei suoi esponenti. Un cammino che anche nel nostro territorio conosciamo bene. Voglio anche ringraziare il nostro segretario Riccardo Molinari per avermi scelto. Il primo impegno sarà l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, la prima seduta in Parlamento sarà il 23 marzo. Da lì inizierà il nostro percorso”.

 

Parlando di politica nazionale, quale pensa possa essere il bandolo per la creazione del nuovo Governo?
“Certo in questo momento le discussioni sono molte, ma credo che non si possa non tenere conto della forza del centrodestra. Noi chiediamo fortemente un governo che veda Matteo Slavini come premier. Diciamo che con l’elezione dei presidenti delle Camere avremo un primo segnale di come potranno andare le cose”.

 

Tiramani è un politico moderno, molto attivo sui social. Nel suo lavoro, però, non manca mai il ricordo del suo amico di sempre, Gianluca Buonanno, scomparso prematuramente, assieme al quale Tiramani ha dato avvio alla sua carriera. Da Buonano, Tiramani ha ereditato la concretezza e la determinazione, su certi temi soprattutto, e il costante contatto con la gente. Ma il suo modo di fare politica è sempre stato più duttile, meno tranchant, più predisposto al dialogo. Un atteggiamento che applicherà anche nel suo nuovo ruolo.

Gli chiediamo, quindi, quali saranno i campi nei quali progetta di influire una volta che sarà in Parlamento.
“Come ho già detto sono assolutamente consapevole di essere l’unico a rappresentare il nostro territorio a Roma in questa legislatura. E voglio incidere provando a essere un grimaldello che possa aprire quegli uffici, quelle porte, alle necessità del vercellese, rappresentando le aziende, le specificità e i cittadini della nostra terra. Sono pronto a risolvere i problemi che mi verranno posti. Io sono e sarò sempre disponibile a parlare con tutti. Sarà, ad esempio, importante anche lavorare nel campo dell’agricoltura, dove forse sono meno ferrato: ma è l’identità stessa del vercellese che lo richiede. Come competenze specifiche potrò di certo mettere a frutto la mia esperienza nel campo sanitario, nel quale mi impegnerò senza dubbio. In questo ambito, se posso, una cosa la voglio già dire. Ho sentito davvero tantissime persone in questi primi giorni, l’unica che non ho sentito è stata il direttore dell’Asl di Vercelli, Serpieri. Un peccato, perché avrei già potuto confrontarmi con lei su alcuni temi, magari darle anche qualche consiglio. Ciò però non è accaduto”.

 

Tutti i politici dicono di essere sempre disponibili per chiunque li contatti, poi all’atto pratico non è sempre così. Lei come si comporterà?
“Guardi io ho lo stesso numero di telefono dal 1997 e non ho alcuna intenzione di cambiarlo. Rispondo e risponderò a tutti, sempre, compatibilmente con gli impegni ovviamente. Magari qualche volta richiamerò se non riuscirò a rispondere alle chiamate. Ma parlerò davvero con tutti. Poi, come ho sempre fatto, parlerò chiaro e non posso garantire che ciò che dirò sarà sempre positivo o che possa sempre piacere. Io credo nella schiettezza e nella trasparenza e continuerò a essere così. A casa, a Borgosesia, o a Roma, sarò sempre me stesso”.

 

Per lei quelli passati sono stati due anni importanti, da segretario della Lega a Sindaco e ora, Onorevole. Una progressione di consensi che l’hanno portata a ottenere molto, a soli 35 anni. Un giovane con una vasta esperienza politica e amministrativa alle spalle, se si considera che lei è stato anche assessore, in Provincia, e consigliere regionale. Dove vuole arrivare?
“Per ora mi voglio impegnare in questa nuova avventura con responsabilità. Devo dire che io sono iscritto alla Lega dal 2002 e credo che in tutto questo tempo abbia pagato molto la coerenza e la trasparenza. Anche nei momenti più difficili non ho mai tentennato sul movimento e ho cercato sempre di mettermi al servizio della gente. Ecco, credo che alla fine vengano premiate sia la coerenza con il movimento sia la trasparenza. Ciò al contrario del comportamento di altri soggetti, a volte più tentennate, magari anche alla ricerca di contatti sottotraccia con altri partiti. Soggetti che poi si stupiscono di quanto accade. Per me vale un principio solo, quello della lealtà”.

 

l.a.

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