Dopo la meraviglia delle dieci serate ospitate in casa Cuocolo/Bosetti, gli Anacoleti tornano nella loro “Officina”, stasera, venerdì, alle 21, per ospitare, per la prima volta uno spettacolo di burattini, “Cuore di donna”, a cura, e di chi se no, della famiglia Niemen.
I burattini hanno questo di singolare e di unico, che dovrebbero, in teoria far divertire i bambini; invece possono mettere in scena, veri e propri drammi, tragedie, come quella che viene narrata stasera al pubblico che si radunerà in corso De Gregori, 28.
La storia. Salerno, primi ‘900, una normalissima famiglia, padre, madre e l’unico adorato figlio diciassettenne che per uno scherzo della sorte parte per una lontana guerra e succede la tragedia: arriva una lettera che ne annuncia la morte. I due genitori ne restano sconvolti, lei diventa acida e prepotente, lui perde tutti gli interessi, si lascia coinvolgere dalle cattive compagnie, beve e ben presto cadono in miseria.
Ad aiutarli ci penseranno gli amici di sempre: Gianduja, Brighella e Tartaglia. Lei vuole tornare ricca a qualsiasi costo per vendicarsi di una società che gli ha rubato il bene più prezioso, l’adorato figlio, e per raggiungere lo scopo non esita ad uccidere ignari passanti. Ma il destino che travolge gli innocenti si rivolterà ad un certo punto contro i malvagi. Il dramma veniva anche presentato con altri titoli “L’albergo del delitto” oppure “La forza del destino”.
Con i loro 200 anni di storia alle spalle, i Niemen sono oggi la più antica famiglia di burattinai piemontesi. Il loro repertorio varia dalle farse, alle fiabe, ai drammi: sono probabilmente gli unici a portare ancora in scena vicende storiche come “Cuore di donna”, tragedia con origini ottocentesche. Una loro particolarità: i burattini che vengono usati in scena sono tutti pezzi unici scolpiti in legno originali da fine Ottocento a metà Novecento, i fondali originali risalgono agli anni Trenta e Quaranta.
Oggi Eliseo Bruno Niemen, con la sorella Giuliana e la nipote Verena, portano avanti una tradizione pressoché immutata per far vedere ai giovani e ai meno giovani quello che era “il divertimento del Gianduja”, unico svago dei loro nonni e bisnonni.
L’occasione consentirà agli spettatori anche la possibilità di ammirare, all’interno dell’Officina, una piccola mostra di burattini e documenti originali dei secoli scorsi, che narrano la storia di questa grande arte popolare tramandata di generazione in generazione, come testimonia l’epopea della Famiglia Niemen. Le vicende trattate nello spettacolo consigliano la visione a partire dal quattordicesimo anno d’età.
Il biglietto d’ingresso costa 15 euro, 12 il ridotto.






Con il teatro dei burattini
ed i Niemen
abbiamo un grande e raro tesoro !
Speriamo che non termini mai !
Grazie a
Eliseo Bruno Niemen,
con la sorella Giuliana,
e che la nipote Verena
lo “difenda” nel futuro più remoto !
….
Verena .. vien tradotto
in “difendere”, “sorvegliare”.