Si chiama “super cella” il temporale disastroso che ha sconvolto il Vercellese

Ecco il temporale di ieri sul Vercelelse nell’impressionante immagine di Max Giannotta

Non una tromba d’aria, come abbiamo scritto praticamente tutti, ieri, dando conto dell’immane disastro. Secondo la divulgatrice spezzina Sabrina Mugnos, conosciuta per le conferenze e lettissima (sulla sua pagina Facebook) anche nella nostra città, si chiama super cella il temporale di potenza distruttiva che ha colpito ieri marginalmente Vercelli, ma quasi tutti i paesi della Bassa spingendosi poi verso la zona di Crescentino e Trino, con danni enormi, al punto tale da richiedere alla Regione lo stato di emergenza.

 

La divulgatrice scientifica Sabrina Mugnos

Super cella o downbrust (ben documentato ieri anche dalle immagini del fotografo Max Giannotta) è un temporale, per fortuna rarissimo, caratterizzato al suo interno dalla presenza di un mezzo ciclone, ossia di una bassa pressione che ruota attorno ad un minimo barico, ed ha una dimensione tipicamente orizzontale. Ieri sulla nostra città e dintorni ha assunto una evidente (e paurosa) struttura detta a shelf cloud, letteralmente “nube a mensola”. E com’è accaduto purtroppo ieri sul Vercellese le super celle possono generare venti che hanno toccato e anche superato i 100 chilometri all’ora.

 

Oggi, secondo il Meteo, sono purtroppo attese altre precipitazioni, anche intense, nel pomeriggio, a partire dalle 14, con un picco verso le 20. Precipittazioni “molto abbondanti” e quindi la situazione nelle aree già colpite sarà particolarmente difficile, ma il rischio di una nuova super cella dovrebbe essere di probabilità assai remota, anche se ovviamente il consiglio è di prestare molta attenzione e possibilmente di non uscire di casa, se non in caso di assoluta  necessità.

E la notizia del downbrust è confermata anche dal centro meteo Piemonte che avverte purtroppo sulla previsione che vede anche per oggi possibili temporali molto intensi con possibili nubifragi accompagnati da furiose raffiche di vento (anche fino a 100 km/h) e grandinate possibili anche di medio/grosse dimensioni. E anche questa volta come settori più a rischio vengono indicati quelli del Piemonte centro/orientale e settentrionale.

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2 Commenti

  1. Guardando per aria nelle ore/giorni precedenti il nubifragio avevo notato la presenze di una quantità superiore al solito di scie che si incrociavano in modo geometricamente perfetto e apparentemente assurdo sopra le nostre teste (ben integre ancora a bassa quota). Non posso certo provare la connessione fra i fatti ma segnalo, nel caso qualcuno non sapesse, l’esistenza di una legge italiana del 1994 (!) che “governa” alcune sperimentazioni NATO; quindi è tutto “alla luce del sole”, lo si fa per necessità, la serietà è garantita dai nomi e dalle firme di Scalfaro e Ciampi, nell’interesse del popolo italiano e, quasi sempre, anche del vercellese: https://zapping2017.myblog.it/2018/10/28/scie-chimiche/

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