Sei vittime piemontesi nel crollo di Genova. Ma ci sono tre dispersi novaresi

Sono sei, per ora, le vittime piemontesi estratte senza vita dalle macerie del ponte di Genova. Un bilancio provvisorio. Due famiglie distrutte: una del Pinerolese (quattro vittime) e una di Arquata Scrivia. Ma nelle ultime ore cresce l’angoscia per una famiglia di Oleggio: padre, madre e figlioletta. Cristian Cecala, la moglie Dawna e la figlioletta Kristla sembrano svaniti nel nulla. Dovevano passare da Genova per andare a Livorno, dove nel pomeriggio avrebbero dovuto imbarcarsi per l’isola d’Elba. Mai arrivati. Chiude il cerchio delle vittime accertate un’infermiera di origini siciliane che da quattro mesi lavorava all’Asl di Alessandria.

Il bilancio più grave riguarda la famiglia di Pinerolo che è precipitata dal ponte mentre stava andando in vacanza. Sono Andrea Vittone, 49 anni, originario di Venaria, nella cintura di Torino, la moglie Claudia Possetti 48 anni e i due figli della donna: Manuele e Camilla Bellasio, rispettivamente di 16 e 12 anni. Tutti residenti a Pinerolo, nel quartiere Tabona, in via Asiago.

Tornavano da Varigotti, nel savonese, Alessandro Robotti, 50 anni, lei Giovanna Bottaro, 43 anni. Robotti era stato tra i fondatori del Gast, un gruppo di appassionati di astornomia che ha partecipato ad importanti ricerche.

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