Sanità senza personale, la Regione: “I medici assunti destinati anche a fare gli infermieri”. Il Nursing Up: “Direttiva assurda che va ritirata”

L’estrema necessita di personale sanitario per affrontare il picco di contagi Covid in Piemonte ha portato la Regione a emanare una direttiva in cui si dice specificatamente che medici appena laureati, abilitati e in attesa di ottenere la specializzazione, possono essere impiegati per svolgere le funzioni infermieristiche oltre che quelle di medico.

La comunicazione arriva dal Dipartimento Emergenza-Malattie infettive che autorizza le Asl ad assumere figure di supporto equivalenti e se necessario anche “di profili superiori” a quelle degli ormai introvabili infermieri. Il codice di deontologia medica prevede risposte eccezionali a situazioni eccezionali e l’assenza di infermieri sta diventando un problema talmente pressante nell’attuale situazione epidemica che la Regione ha pensato che questa possa essere una strada percorribile. Lo ha detto ad esempio a La Stampa il direttore del dipartimento di prevenzione e responsabile della medicina legale dell’Asl città di Torino, dottor Roberto Testi: “Siamo di fronte a una vera emergenza – scrive La Stampa – quindi i lavori non urgenti e indispensabili sono stati interrotti”.
La risoluzione però non è andata giù ai sindacati degli infermieri che, solo un paio di gironi fa, plaudevano al nuovo bando emesso dalla Regione per l’assunzione di infermieri con contratti da 36 mesi. Bando che però, chiaramente avrà necessità di qualche mese di procedure prima di poter “sfornare” nuovi assunti.

Il Nursing Up, sindacato di categoria, in una durissima nota contro la decisione di destinare nuovi medici o figure di supporto a fare anche gli infermieri chiede l’immediata revoca di tale decisione, minacciando se ciò non avverrà anche la possibilità di agitazioni del personale. Scrive il Nursing Up: “Apprendiamo con sconcerto, rabbia e stupore dell’assurda direttiva che la Regione Piemonte ha impartito alle aziende sanitarie, secondo la quale in assenza di assunzioni di infermieri essi dovrebbero ricorrere all’assunzione di medici o figure di supporto da impiegare come infermieri. Se non fosse un triste e disastroso novembre, in cui la lotta al coronavirus si fa sempre più ardua, penseremmo ad un “pesce d’aprile”. Si tratta, invece, della realtà messa nero su bianco che certifica una gestione della sanità da parte della Regione Piemonte allo sbando, senza alcuna logica, che non solo non sta risolvendo alcun problema, ma anzi, con queste decisioni astruse ed estemporanee, ne crea di nuovi e peggiori”.

Il Nursing up sottolinea: “Se la regione avesse per tempo provveduto alle assunzioni di infermieri che da mesi e mesi noi andiamo dicendo essere indispensabili, non saremmo in questa condizione. Ora esortiamo la Regione a ritirare immediatamente questa astrusa e assurda direttiva che viola ogni norma e accordo a livello nazionale rispetto alla figura professionale degli infermieri.
In mancanza di un immediato dietrofront su questa inaccettabile decisione di utilizzare i medici per fare gli infermieri, saremo costretti a tutelarci con ogni mezzo di protesta e legale che abbiamo a disposizione.

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “Credevamo che con la creazione del nuovo bando per l’assunzione di infermieri la Regione avesse compreso come affrontare l’urgenza di personale. Ci sbagliavamo. Se siamo davvero in questa estrema emergenza la Regione ha il potere di prendere direttamente gli infermieri che partecipano al bando appena pubblicato, per le assunzioni a 36 mesi, e impiegarli dove ritiene sia necessario. Nel frattempo, si potrebbero attivare le prestazioni aggiuntive con il giusto e adeguato compenso almeno raddoppiando l’indennità attuale, rimasta ferma ai livelli di vent’anni fa. Oggi paghiamo l’inettitudine e le inefficienze del passato. Per mesi e mesi abbiamo detto e ripetuto che era necessario assumere infermieri e potenziare l’assistenza territoriale, pensiamo ad esempio agli infermieri di famiglia, in modo da curare a casa i pazienti. Siamo sempre stati ignorati come se le nostre osservazioni, che nascono da anni di esperienza nei reparti e negli ospedali, fossero banalità o richieste insensate. La verità è che se la Regione ci avesse dato retta prima, oggi non ci troveremmo in questa situazione.
Oggi, mentre l’organizzazione latita in modo evidente, gli ospedali si intasano. Così si dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto basso sia il rispetto per la nostra professione di infermiere e per le professionalità dei colleghi laureati e specializzati. Il concetto sarebbe: se non si trovano infermieri, mettiamo chiunque altro, fosse anche un medico, a fare quel lavoro, tanto basta? Ma ci rendiamo conto?”.

Conclude Delli Carri: “Pretendiamo l’immediato ritiro di questa insensata e offensiva direttiva. Se si vuole provare a tracciare una strada per uscire da questa enorme crisi sanitaria è necessario iniziare ad assumere subito infermieri, quelli veri, e potenziare immediatamente, con uomini e mezzi, la medicina territoriale, in modo da portare fuori dagli ospedali i pazienti positivi che possono essere curati. Anche perché negli ospedali, il personale sanitario continua ad ammalarsi: oggi sono circa 7000 gli infermieri contagiati a livello nazionale e da noi ci sono circa mille infermieri positivi. Non ci va uno stratega per comprendere che l’unico modo per salvare le strutture sanitarie è curare il più possibile coloro che sono in condizioni di essere seguiti fuori dagli ospedali, a casa loro.
Assumere medici oppure figure di supporto per fare gli infermieri, invece, è solo una proposta assurda e offensiva”.

Sulla questione è intervenuto anche l’Ordine dei medici di Torino commentando: “Siamo sicuri che chi governa la nostra salute, oggi come ieri, sia in grado di farlo?”. E una durissima reazione arriva anche dei sindacati dei medici ospedalieri Anaao-Assomed
“La lettera della Direzione Sanità e Welfare della Regione, che invita le aziende sanitarie regionali ad assumere, in mancanza di infermieri, medici cui far svolgere attività infermieristiche, dà l’idea del punto di confusione a cui è giunto l’assessorato alla Sanità”, scrive l’Ordine dei medici. “Dopodomani iscriveremo d’urgenza 50 nuovi medici appena abilitati, pronti a scendere in campo a fianco dei colleghi che, esausti, continuano a fronteggiare l’epidemia in tutte le maniere possibili. Durante questa emergenza, tutti i medici, anche se specializzati in discipline non strettamente attinenti, si sono resi disponibili a gestire i malati Covid. Ma quando si attiveranno i letti a Torino Esposizioni, dove si troveranno i medici se saranno stati assunti come infermieri? Ci sono pazienti con interventi e controlli rimandati, stiamo chiudendo i servizi non urgenti alla popolazione per mancanza di medici. E adesso vogliamo che i medici facciano gli infermieri? Non serve ora chiederci se, nei mesi estivi, sia stato fatto tutto quello che si raccomandava di fare per essere preparati alla seconda ondata in termini di tracciamento dei contatti, isolamento, assistenza territoriale, posti letto ospedalieri, personale e se si siano messe in pratica le possibilità che, su quest’ultimo punto, ha offerto il Decreto Rilancio dello scorso maggio”. L’ordine sottolinea come “prendere decisioni improvvisate, non condivise è segno di attivismo vano, inconcludente e pericoloso”. Nella nota si ricorda come “il Codice Penale punisce l’esercizio abusivo di professione per chi la eserciti senza averne l’abilitazione ed essere iscritto al relativo albo. Questo sarebbe il caso del medico che sia messo a fare l’infermiere. E gli infermieri hanno una professione ben definita nelle sue competenze, autonoma, indipendente, di cui sono fieri e responsabili. Non sono dei piccoli medici”. Accuse, ma anche domande da parte dell’Ordine: “Visto che una buona parte del tempo di lavoro di infermieri e medici va in pratiche amministrative, si è pensato di dotare reparti, pronto soccorso, ambulatori, studi medici di questo personale, più facile da ingaggiare?”.
Stessi toni duri e stesse accuse arrivano dall’Anaao-Assomed. “Chiediamo allora ai pazienti, cui sono state rimandate visite, esami e interventi se sono d’accordo che i medici ospedalieri che avrebbero dovuto curarli, ora vengano utilizzati per mansioni che non gli competono, invece che proseguire a fare il loro lavoro. Un’organizzazione efficiente utilizza al meglio le professionalità, non le demansiona certamente. Si sta cercando di tappare malamente – dice Chiara Rivetti segretaria regionale del sindaco dei medici ospedalieri – l’incapacità di previsione e organizzativa dei mesi scorsi, e degli anni scorsi, a discapito della professionalità di tutti e della ottimale cura dei pazienti”.

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2 Commenti

  1. Le assurdità sono talmente tante che .. oltre a “chiamarne” altre da ogni dove .. scopriamo che persino il Noursing può scovarne facilmente qualcuna. Io potrei fare il nome di un infermiere che si “lasciava” spacciare per dottore .. e non è leale … ma purtroppo, a propria volta, i medici non sono in grado di fare gli infermieri, così come i Generali quasi sempre si dimostrerebbero poco avvezzi all’uso della mitraglia. Meraviglia la scarsa “collaboratività” degli infermieri, fanno capire di conoscere in modo profondo persino il Codice Penale, e “minacciano” di farvi riferimento!! .. danno lezioni di organizzazione aziendale e forse se lo volessero sarebbero pure in grado ri riconquistare Nizza, Savoia francese .. oltre a tutta l’Istria. Eppure (è sempre sott’inteso) riconoscono lo stato di emergenza gravissima che causa tanti morti … dovrebbero adattarsi, di fronte alla VITA, sono o non sono i nostri angeli, mica dei San Pietro con le chiavi del Paradiso fra le dita guantate, no? ma almeno il covid-di-stato,n.19 un merito ce l’ha, LUI, ha l’esclusivissima capacità di aver ottenuto l’ .. “altrimenti impossibile” … : ha resuscitato il sindacato! Speriamo non subisca una rapida ricaduta.

  2. Un concorso in emergenza si poteva fare. Emergenza e’ emergenza!!!! E poi lo stipendio infermieri e’ ridicolo e offensivo!!! Cacciare via chi doveva provvedere e non ha provveduto a fare concorso lampo
    Giovanni Rosti medico

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