Salasco: 23enne ubriaco minaccia i Carabinieri con un fucile da assalto, arrestato.

‘Sono un soldato della Legione Straniera, non mi sono mai arreso”. Poi ha armato il fucile. Lo hanno trovato in cortile, con abbigliamento militare, un jacket da combattimento, due coltelli nelle tasche all’altezza del petto, un elmetto calzato e si era posizionato a terra davanti ad un fucile poggiato su un treppiede. Per questo i Carabinieri della Radiomobile di Vercelli hanno arrestato E.S., 23enne, cittadino ecuadoregno domiciliato in Salasco e gravato da vicende penali per reati contro la persona, per violenza, resistenza aggravata e lesioni personali a Pubblico Ufficiale.

I militari erano stati chiamati dalla convivente dell’uomo, una 25enne che, in preda al panico, aveva segnalato che il suo compagno, dopo una lite scaturita per futili motivi tra i due, aveva impugnato un coltello e lo aveva rivolto verso sé stesso minacciando di suicidarsi.

Ma arrivati sul posto lo hanno trovato in cortile. Immediatamente, i due Carabinieri hanno raggiunto un riparo ed hanno avviato con l’uomo un dialogo, cercando di tranquillizzarlo e di farlo allontanare dall’arma e mettersi allo scoperto. Per tutta risposta, il 23enne ha iniziato ad urlare frasi sconnesse all’indirizzo dei militari.

Ritenendo che fosse necessario agire con immediatezza per rendere inoffensivo il giovane, anche per tutelare l’incolumità delle altre persone che erano presenti, la convivente ed alcuni vicini di casa, i Carabinieri hanno deciso di passare all’azione. Pertanto uno dei militari ha scagliato una pietra sul lato opposto del cortile, distraendo l’uomo e, contemporaneamente, entrambi sono scattati verso di lui, che reagiva ingaggiando una colluttazione. I militari riuscivano a bloccare il soggetto, immobilizzandolo a terra e disarmandolo del fucile e dei coltelli.

Soltanto a questo punto, dopo essere riusciti ad ammanettare e rendere inoffensivo il 23enne, i militari hanno constatato che il fucile d’assalto che aveva imbracciato e puntato verso di loro era la precisa replica di un’arma da guerra creata per il “soft air” alla quale era stato però dipinto di nero il tappo di sicurezza rendendola indistinguibile da un fucile inoffensivo, e l’ecuadoregno era visibilmente in preda ai fumi dell’alcool.

L’uomo veniva arrestato e trattenuto nella camera di sicurezza della Stazione di Vercelli.

Solo il sangue freddo e l’autocontrollo dimostrato nel frangente dai Carabinieri, che hanno evidenziato una lucidità encomiabile nel gestire la rabbia dell’uomo, sacrificandosi personalmente tanto che un militare ha subito la frattura di una mano, hanno permesso di concludere in sicurezza l’intervento, senza mettere a repentaglio l’incolumità di alcuno, comportamento sottolineato anche dal plauso espresso dalla Magistratura vercellese durante lo svolgimento dell’udienza direttissima.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here