Ripartenza in sicurezza – Parla il super esperto: “Non facile interpretare le linee guida ministeriali”

 

Vercelli – Se fosse presuntuoso (ma non lo è), di se stesso, parafrasando Harvey Keitel in “Pulp Fiction”, oggi potrebbe dire: “Sono mister Giriolo, e risolvo problemi”. Perché di problemi della sicurezza sul lavoro Stefano Giriolo, 40 anni, titolare dello Studio Essegi, si intende. E non da adesso. Solo che ora, in era Covid, vanno a cercarlo tutti (imprenditori, negozianti, ristoratori, baristi, parrucchieri, etc.) per sapersi districare in quella vera e propria savana che sono  le “linee guida” dei Dpcm che stanno scandendo l’esistenza di tutti noi, ed in particolare di coloro che devono ripartire dopo il lockdown.

Perito elettronico, Stefano Giriolo, ha fatto come si suol dire la gavetta lavorando innanzitutto come Co. co. co. in Comune (agli Uffici Patrimonio e Acquisti). “Un’esperienza – dice – da cui ho imparato tantissimo”. Poi è andato a prestare la sua opera in un’azienda metalmeccanica, diventandone il direttore. Infine,  facendo tesoro di quanto aveva messo in pratica, sui problemi legati alla sicurezza del lavoro in azienda, nel 2018 ha deciso di mettersi in proprio costituendo una propria ditta che si occupa di sicurezza, formazione del personale, prevenzione infortuni, privacy e del controllo della sicurezza igienica sugli alimenti. Dall’inizio di quest’anno è in coworking in un confortevole studio al terzo piano di piazza Risorgimento 5.

Avendo molte amicizie, perché Giriolo è preparato, spigliato e anche molto simpatico, si è fatto una solida clientela (un centinaio di imprenditori) e oggi la sua consulenza è richiesta da tanti di coloro che vogliono districarsi nelle complesse regole dei Dpcm, per salvaguardare se stessi, il personale e la clientela.

Spiega Giriolo: “Il mio compito, oggi, è quello di fare riaprire le attività in piena sicurezza, applicando le linee guida ministeriali. E devo dire che è un compito abbastanza complicato perché di chiaro non c’è ancora niente: troppe di queste linee guida sono scritte ricorrendo al condizionale: ‘ci si dovrebbe comportare così’ anziché ‘ci si deve comportare così’. Io, forte anche dell’esperienza maturata in questi anni sul Decreto legislativo 81 del 2008 sulla sicurezza sul lavoro (l’adeguamento della famosa legge 626 del ‘94), cerco di interpretarle nel modo più corretto possibile e di chiarire tutti i dubbi ai miei clienti. Leggo attentamente le linee guida, dalle quali non mi discosto nemmeno di un centimetro. E se qualcuno mi dice: ‘Ho letto che un mio collega, in Emilia, nel Lazio fa così, fa cosà’, gli consiglio di lasciar perdere, e di fare come dico io. Bisogna lavorare sulle linee guida dei Dpcm, non sulle improvvisazioni dei social”.

Giriolo, in questi giorni si occupa di azienda, bar, ristoranti, negozi, ma anche, ad esempio, di piscine. E ci fornisce un dato assai curioso che gli deriva, ovviamente dal vangelo cui si ispira e che interpreta: le linee guida ministeriali. Il dato, per quanto riguarda le piscine, è questo: ciascun bagnante deve avere, in acqua, sette metri quadrati di sicurezza. Il che significa che,  suddividendo la superficie della piscina, un bagnino dovrà occuparsi di far mantenere le distanze anche in acqua e che ce ne vorrà un altro addetto ai salvataggi. “Le norme – dice il consulente- sicurezza vercellese – sono poco chiare, ma di certo ci sono le inevitabili perdite economiche delle attività”.

Se ne verrà comunque fuori e, seconda domanda, potranno davvero riaprire cinema e teatri dal 15 giugno? La risposta di Giriolo è semplice: “Sarà complicato, ma usando la testa ce la potremo fare. La parola chiave, per cinema e teatri, ma non solo per cinema e teatri, è una sola: distanziamento. Domani sera apriranno bar e ristoranti, io prevedo un delirio, perché capisco il desiderio dei giovani di poter finalmente riprendersi le loro serate; ma proprio per questo motivo ho suggerito a tutti i miei clienti, una volta che hanno concesso un dito di svago in più, di non dare anche la mano o, peggio, tutto il braccio. Bisogna usare il buonsenso, la testa. Sul distanziamento occorre essere drastici. Sono sicuro che non sarà facile, ma conto anche nella disponibilità dei giovani, in fondo sono ancora giovane anch’io, a non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo. Perché sarebbe assurdo rimettere tutto in gioco”.

Edm

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