Recupero della Stazione idrometrica di Santhià: ieri primo sopralluogo

 

Gian Mario Morello, consigliere provinciale anche con delega all’Ecomuseo per le Terre d’Acqua vuole che il progetto per il recupero della Stazione Idrometrica di Santhià – vero gioiello inutilizzato si piò dire fin dalla sua creazione (pressoché coeva al Canale Cavoiur ultimato nel 1886) proceda spedito e senza intoppi. La Provincia è di recente riuscita a sbloccare un finanziamento di 150 mila euro fermo da dieci anni (l’aveva deliberato l’allora commissario straordinario dell’Ente, Leonardo Cerenzia) e con quei soldi il presidente Eraldo Botta, affiancato da Morello, ha proposto di affidare, con un bando, la progettualità per il recupero della struttura. Recupero – che metterà a disposizione del territorio di Santhià e dell’intera provincia un vero e proprio tesoro storico- architettonico – caldamente perorato anche dall’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio.

Morello con l’assessore regionale Poggio

Per studiare anche praticamente la situazione, Morello ha invitato ieri sul posto il parlamentare Paolo Tiramani e il presidente dell’Associazione Ovest Sesia, Vittorio Mezza, che fa parte della Coutenza dei Canali Cavour che gestisce la stuttura per conto della Regione. Si è parlato del progetto, della spesa globale per il recupero del bellissimo edificio liberty che ospitò (anche se per poco) i tecnici che lavoravano nella Stazione, e della stupenda torretta, della spesa di circa 6 milioni, a carico della Regione, nonché della  messa in sicurezza delll’area che potrà così essere visitata anche prima (o durante) i lavori di recupero.

La Stazione idrometrica di Santhià

Al sopralluogo di ieri erano presenti anche tecnici provinciali e regionali e due consigloieri comunali di minoranza di Santhià: Biagio Muni e Luisella Bollea.

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