Pro Vercelli, il mercato tace e i tifosi mugugnano

Alla Pro Vercelli continua la diaspora di giocatori. Dopo Firenze che si è accasato al Venezia di Pippo Inzaghi e di Nobile ceduto a titolo temporaneo al Fano, è ormai certo il passaggio di Elia Legati al Feralpisalò dove troverebbe Michele Rocca, anche lui in maglia bianca durante la prima fase di stagione, segnata da una manciata di minuti giocati. Una notizia inattesa quella dell’addio del centrale di Fidenza, che getta ancora più nello sconforto i tifosi vercellesi che a otto giorni dalla ripresa del campionato vedono perdere i pezzi della loro squadra e soprattutto non vedono arrivi che vanno a tamponare le lacune.

A prima vista quello messo in atto dalla Pro Vercelli sembra un vero e proprio smantellamento, anche se il presidente Secondo in un’intervista rilasciata al nostro giornale ha garantito che non è così (http://bit.ly/2qYmsjF). Tornando al mercato, nelle ultime ore è stato reso noto l’interessamento dei ciprioti dell’AEL Limassol e dei polacchi dello Slask Wroclaw per Armando Vajushi.

Sul fronte delle entrate siti specializzati parlano di un probabile scambio di attaccanti con il Carpi: in Emilia finirebbe Polidori, mentre in riva al Sesia si accaserebbe M’bala Nzola. Per ora intanto si registrano solo le firme di Mirko Pigliacelli e di Gladestony Da Silva, oltre al difensore classe ’99 Leonardo Lucchesi proveniente dalla Lucchese, che però andrà a rafforzare la rosa della Primavera. Tuttomercatoweb riporta oggi l’acquisto del difensore croato Matteo Bertosa dall’Istria. La stessa fonte afferma che l’esterno offensivo Pierluigi Cappelluzzo dal Pescara è tornato all’Hellas Verona che lo girerà proprio alla Pro Vercelli, a cui era già stato accostato nei giorni scorsi. Tutto fermo per Alexandre Geijo che difficilmente si sposterà da Venezia, nonostante Inzaghi non lo impieghi come lui vorrebbe.

In sintesi la società dei sette scudetti sta lavorando sotto traccia e mantiene un profilo molto basso. Non potrebbe essere altrimenti, perché in caso contrario significherebbe resa incondizionata, ma conoscendo il DNA della Pro è difficile se non impossibile sia così. Resta il fatto che questo silenzio non garba alla maggior parte dei tifosi i quali stanno esprimendo il loro malumore e la loro preoccupazione sui social network. I segnali tangibili finora non fanno presagire nulla di buono, anche se – e non ci stancheremo mai di ripeterlo – i giudizi si danno a bocce ferme. Quindi, portino pazienza i tifosi e incrocino le dita. Di più non possono fare.

Tuttavia qualche considerazione è d’obbligo. È vero che le trattative si chiuderanno il 31 gennaio, ma è anche vero che prima di allora si saranno giocate già due partite: la prima, proibitiva a Frosinone il 20, la seconda il 27 al “Piola” con l’Ascoli, autentico scontro salvezza che se non dovesse portare i tre punti affosserebbe ulteriormente un morale già sotto i tacchi. Inutile fare paragoni con gli anni passati. Primo perché si rischia di cadere nel solito luogo comune del “si stava meglio quando si stava peggio”, secondo perché nel calcio occorre guardare avanti, imparando – questo sì – dagli errori commessi per migliorarli. E la Pro, numeri alla mano, è in serie B da quattro anni, perciò un briciolo di esperienza dovrebbe averla acquisita. D’accordo che la campagna condotta la scorsa estate non sia stata all’altezza delle aspettative, ma piangere sul latte versato non serve a nulla.

Ricordiamo che la squadra di mister Atzori sosterrà un’amichevole al “Piola” sabato 13 alle 15 contro il Cuneo. Ingresso libero, ma con l’obbligo di accedere muniti di biglietto nominativo (ritirabile solo allo stadio e non nei tradizionali punti vendita). I botteghini di via Massaua saranno operativi solo il giorno della partita dalle 11 alle 15.45. Accessibili solo i settori Tribuna e Gradinata Sud.

Massimiliano Muraro

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