Presentato il Progetto Aconcagua

Presentato a Novara nell’Auditorium dell’UPO il Progetto Aconcagua, nato da un’iniziativa avviata prima della pandemia e arrivata, per sostenere la raccolta fondi, ai 7.000 metri delle Ande. Partirà nell’anno scolastico 2023/24.

Il progetto è promosso congiuntamente da Fondazione Edo ed Elvo Tempia Onlus, Fondazione Agnelli e Unione Genitori Italiani – UGI Novara, in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara. Le risorse economiche saranno messe a disposizione da Fondazione Edo ed Elvo Tempia, che proseguirà nell’azione di fundraising.

Il modello di riferimento del Progetto Aconcagua è quello sperimentato a Torino dal 2015 dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con USR Piemonte e l’Ospedale Infantile Regina Margherita-OIRM (oltre 60 studenti coinvolti, circa 80% dei quali con patologie oncologiche), integrato con le modifiche suggerite dal contesto locale e dall’esperienza della pandemia.

Oltre a sostenere studenti, famiglie e scuole sul piano delle dotazioni informatiche e dei collegamenti, ad aiutare la scuola di appartenenza nella creazione di una rete a supporto dello studente malato in vista degli interventi a suo favore, il Progetto Aconcagua si propone di creare – con proprie risorse e proprio personale specializzato – un desk presso l’Ospedale Maggiore di Novara con il compito di dialogare con le équipe di medici e psicologi che seguono gli studenti nel presidio, in particolare i nuovi ingressi; fornire un servizio d’informazione ai giovani pazienti e alle loro famiglie di tutte le diverse risorse di servizio scolastico a disposizione; prendere in carico lo studente per accompagnarlo insieme alla famiglia in vista della definizione di un progetto personalizzato, in collaborazione con la scuola di appartenenza, la Scuola ospedaliera e l’USR Piemonte.

Il lungo cammino di Aconcagua è cominciato nel 2019 quando Pietro Presti, direttore generale della Fondazione Tempia di Biella, decise di diventare in prima persona testimonial della raccolta fondi per il progetto con una spedizione in Sudamerica: l’obiettivo era raggiungere la vetta dell’Aconcagua, a quasi 7.000 metri di altitudine, per far parlare, attraverso l’impresa, del progetto per implementare il servizio di scuola in ospedale.

Il progetto è diventato anche un documentario: l’operatore e regista Alessandro Beltrame ha prima seguito la spedizione di Pietro Presti sulle Ande, poi ha portato la sua telecamera all’ospedale di Novara e a Torino, per raccontare gli scopi del progetto. Il documentario s’intitola My Mountain ed è disponibile in tutto il mondo sulla piattaforma Amazon Prime.

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