Pozzolo: “Non è accettabile questo Governo tecnico”

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile direttore,
il 4 marzo 2018 io – come moltissime altre persone – ho votato, al maggioritario, il cosiddetto “centrodestra”.

Ergo, nel caso specifico vercellese, con il mio voto ho contribuito all’elezione di un deputato della Lega (che nel collegio uninominale rappresentava tutto il centrodestra): non mi pentirei affatto del mio voto, che ridarei con la stessa identica convinzione, se la Lega non avesse oggi cambiato – sostanzialmente – la propria posizione politica.

Io capisco che vi siano necessità contingenti, sono consapevole che in politica si debba trovare quasi sempre il compromesso, so che spesso alcune posizioni debbano dinamicamente essere adattate a nuovi fatti. Non vivo sulle nuvole.

Quello che però – da persona “di destra” – non posso accettare è il mercato delle vacche: è il vendere, anzi lo svendere, alcuni principi per delle poltrone.
Sostenevo questo a diciott’anni contro Gianfranco Fini e le sue abiure schifose.
E sostengo lo stesso, ora, a trentatré anni, verso Matteo Salvini che si consegna – sfasciando l’alleanza di destra – nelle mani degli ignoranti a 5Stelle.

Se nascerà il governo tecnico, a guida dello sconosciuto ennesimo professoruncolo universitario, saremo – di nuovo – innanzi all’eclatante ribaltamento della volontà popolare.
Assisteremo – ancora – agli slogan urlati, alle riforme ruttate e ad una politica stuprata dal nulla. Dovremo nuovamente prendere atto dell’ennesimo trasformismo (sta volta in salsa grillino-postpadana), che ha deturpato l’Italia.

Peccato che certe idee della destra siano state strumentalmente usate solo a scopo elettorale dalla Lega (che avrebbe potuto costruire la “grande destra”), senza poi avere alcuno spazio nel cosiddetto “contratto” tra Salvini e Di Maio.

Peccato che la “visione del mondo” sanamente conservatrice, federalista, cattolica e sociale, sia stata già stata smentita dalla Lega, novella amica dei grillini.
Peccato, davvero.
Perché poteva andare diversamente.

Ma, davanti al nulla confuso, a chi è (davvero) “di destra”, non resta che sedersi – un po’ arrabbiato, ma serenamente disincantato – a bordo della foce del torrente: per vedere, presto o tardi, l’acqua che trasporterà a valle l’ennesimo pietoso tentativo di finta rivoluzione all’italiana.

Emanuele Pozzolo
Coordinatore Provinciale Fratelli d’Italia

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