Trino – L’aggiudicazione dell’area di Leri e della ex Centrale elettrica Galileo Ferraris nel bando Futur-E di Enel, andata a una cordata di imprenditori del territorio e vercellesi raggruppati nella Galileo Ferrais Srl, per la realizzazione di un avanzato parco tematico dedicato alle auto elettriche del futuro che comprenda laboratori di ricerca, stazioni di ricarica, parchi, spazi per innovazione e servizi oltre a un concreto progetto di rilancio dello storco Borgo, è stata una vera deflagrazione per questa zona. Dopo anni di incertezze, infatti, in un territorio, quello di Trino, sul quale insite una zona di fatto in stato di semi abbandono, arrivano quelli che paiono passi concreti e pesanti per un progetto da realizzare. Si tratta di un programma polivalente che potrà generare, come si legge nel comunicato di Enel “benefici in termini di indotto e occupazione” perché il processo di riqualificazione coinvolgerà da subito imprese dell’area per le attività di demolizione selettiva delle strutture che non risultano funzionali alle nuove attività previste. Quindi, lavoro e ricadute per la movimentazione anche solo in termini di persone che arriveranno, già da subito, visto che gli interventi di demolizione non tarderanno ad iniziare.
E poi ci sarà il progetto di parco, conosciuto per ora solo per sommi capi, ma che verrà svelato nei particolari nei prossimi mesi. Si sa che ci sarà questo centro per le vetture di domani, con pista prove per le tecnologie da sviluppare, l’elettrico e la mobilità a impatto ambientale ridotto, ma sorgeranno anche zone per le aggregazioni culturali e lo svago, zone ricettive, la pista di kart indoor, altre possibili aree legate anche al mondo delle auto classiche, ma soprattutto il recupero e il rilancio puntando alle eccellenze culturali, enogastronomiche e agricole del magnifico e oggi disastrato Borgo storico di Leri: la celebre casa di Cavour.
Tutto ciò potrebbe trasformare questa porzione della pianura vercellese, in un punto di riferimento non solo per il nord Italia, ma anche europeo.
Per cercare di capire meglio quello che accadrà, abbiamo incontrato il Sindaco di Trino, Alessandro Portinaro, che oltre ad avere seguito da tempo l’evolversi di quanto sta accadendo ha partecipato assieme alle altre istituzioni (come la Regione) alle selezioni del bando Enel, nel confronto che ha permesso ai territori di dare le loro indicazioni.
Sindaco, allora, quello che verrà sarà un intervento che potrà cambiare il futuro di Trino e di questa porzione di vercellese?
“La prima cosa di cui dobbiamo renderci conto è la dimensione di questo progetto – spiega Portinaro -. Stiamo parlando di un intervento per la riorganizzazione globale di un’area di circa 250/280 ettari. Più grande di tutta Trino e più grande di Mirafiori, per avere un parametro. Quindi un impegno più che significativo in una zona che è l’unica che possa ospitare tali attività di accoglienza e sviluppo, per sua destinazione. È chiaro che un intervento di questa portata, con il volano in termini di occupazione, di ricadute e di indotto, che potrà generare, necessariamente cambierà il futuro di questa zona”.
In passato si era parlato molte volte di interventi, di progetti e idee per il rilancio dell’area di Leri e della centrale. Ogni volta però dopo le parole, molte volte delle istituzioni, e forse anche la buona volontà in taluni casi, non è accaduto nulla. La sensazione invece, oggi, è che ci si trovi a confronto con un progetto che abbia basi concrete per partire, anche con un corposo coinvolgimento di privati. Non fosse altro perché c’è di mezzo Enel. Che ne pensa?
“Questo progetto è articolato e presenta, diciamo, quattro punti di possibile sviluppo, in un’ottica diversa dal passato. Due sono sicuri, uno è da definire e l’ultimo, diciamo così, è di prospettiva. Il primo punto fermo è che Enel attiverà a breve un cantiere per demolire ciò che non sarà omogeneo al progetto, individuando nel contempo ciò che verrà conservato. Sto parlando dell’area della Galileo Ferraris che è stata aggiudicata e su cui questi imprenditori hanno fatto un investimento. Ciò generà a tempi brevi ricadute sia in termini di lavoro, per gli interventi da realizzare, sia di indotto per le persone che verranno impiegate e di fatto verranno qui da noi. Il secondo punto fermo è che Enel ha detto chiaramente che all’interno del progetto ci sarà un’area che rimarrà a loro diposizione per la creazione di un polo di distribuzione Enel. Vi è poi la questione del Borgo di Leri, dove per la prima volta vi è un tentativo concreto, sostenuto da privati, per il recupero. Va detto che vi fu anche al tempo di Italia 150 un’idea di progetto, con l’amministrazione regionale passata, a cui va dato atto di averci messo almeno la buona volontà, ma si arenò. Quello di oggi, invece, è il primo percorso dove vi sia una sinergia privato/pubblico concreta che abbia anche un minimo di praticabilità economica. Io immagino per il Borgo un accordo di programma per lo sviluppo in cui la parte pubblica debba garantirsi la piena fruibilità di alcuni beni come la casa, la chiesa, il mulino e le scuderie. Ma, ripeto, si tratta di un percorso che verrà condiviso e dovrà essere sviluppato. Infine, vi è la questione di prospettiva del parco tematico sull’automotive del futuro. Che ovviamente avrà il suo percorso e i cui tempi di progettazione e sviluppo si sovrapporranno ai tempi dei lavori di bonifica del sito e demolizione di ciò che sarà inutile, messi in atto da Enel. Un lavoro lungo, che la mia amministrazione ha affrontato, che è difficile giudicare ora, ma che crea una prospettiva assolutamente interessante per noi”.
In tutto ciò che ruolo avrà Trino?
“Beh è chiaro che il ruolo della nostra città sarà importante, primario. Come lo è già stato in paasato d’altronde. Infatti se da una parte vi è la volontà indubbia di cogliere queste occasioni di sviluppo, con un lavoro che abbiamo fatto partire da lontano. Dall’altra va riconosciuta a Enel la massima disponibilità ad agire assieme agli enti pubblici, il Comune e la Regione, sin da subito, come dimostra la nostra partecipazione alle selezioni del bando, non per decidere il vincitore, ma per esprimere le necessità del territorio che sono state utili a individuare il progetto selezionato”.
Sul progetto vincitore del bando sono arrivate anche alcune critiche. Una riguarda la possibile creazione di una pista dalle caratteristiche similari troppo vicino: a Vercelli. L’altra è di Legambiente che ha sottolineato la sua contrarietà ad interventi che non abbiano in sé i crismi dell’ecologia, a impatto zero, e del massimo rispetto del contesto naturalistico presente. Lei che opinione ha in merito?
“Per quel che riguarda l’eventuale struttura di Vercelli io non ho informazioni specifiche, anche se mi pare si tratti di due progetti su livelli assai diversi che difficilmente possano essere paragonati, sia per impegno economico sia per l’obbiettivo. Per i dubbi di Legambiente invece debbo dire che i loro sono gli stessi che hanno gli enti pubblici. Per questo la corrispondenza del progetto con le normative deve essere garantita. La tutela della salute e dell’ambiente rimane un fattore prioritario, ma va tenuta presenta anche la prospettiva di investimenti e di posti lavoro in arrivo. Le ricadute sono importanti, sia per i primi interventi Enel, sia per i progetti futuri. Bisogna lavorare affinché le due strade si incontrino”.
Potrebbe dunque essere la volta buona per un’area storica come quella di Leri e della Centrale?
“Un grande lavoro da parte nostra c’è già stato, e siamo anche pronti a proseguire quanto fatto strutturandoci, come giunta del futuro se verremo riconfermati, per accompagnare tale sviluppo con le giuste professionalità. Mi piace però ricordare un dato, che per me è affascinante. Nell’800 questo nostro territorio è stato il luogo principale dell’innovazione per quel che riguarda l’agricoltura. Nel ‘900, volenti o nolenti, questa è stata le terra dell’innovazione per quel che riguarda l’energia, con la centrale. L’idea che anche in questo nuovo secolo Trino possa essere il luogo dell’innovazione per la mobilità e per la ricerca di nuove forme di energia per tale settore, mi affascina e mi pare una felicissima storia da proseguire”.
l.a.





