Ex Montefibre, anche il Club 89 chiude

Adesso nell’area Ex Montefibre è moria di locali. Ad alzare bandiera bianca, dopo il Faktory è il Club 89 che attraverso un comunicato dell’associazione di riferimento, diffuso sui social, spiega il perché abbia deciso di chiudere e interrompere il programma di serate di musica elettronica.

Ecco il comunicato: “Il comitato dell’associazione culturale Club89, in seguito ai fatti accaduti nella notte tra sabato e domenica, ha deciso di sospendere tutte le attività sociali culturali e organizzative. Nel nostro club è sempre stata attuata una politica di collaborazione con le forze dell’ordine, di contrasto alla microcriminalità e alla somministrazione di alcolici ai minori. Il club89 in due anni di attività ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine una sola volta, perciò riteniamo eccessivo e fuori luogo il controllo avuto questa notte. Ci scusiamo con i nostri clienti per il disagio, ma riteniamo che portare cultura musicale in questa città, dove la nostra associazione culturale opera da circa dieci anni con i marchi FirstNight & InMyHouse, i quali hanno presentato tantissimi artisti internazionali di musica elettronica ad esibirsi creando indotto e lavoro, sia diventato praticamente impossibile!!”.

Ora va detto che i gestori degli altri locali dell’ex Montefibre, a quanto pare, hanno dato ampia disponibilità a collaborare con le forze dell’ordine, anche valutando un servizio di vigilanza privata che funga da deterrente. Ma appare evidente che la linea sottile tra le notti a tutta musica di quella zona e le indicazioni della Prefettura in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove era stato disposto un nuovo giro di vite nel quartiere che tra sabato e domenica ha visto identificate circa 100 persone – sequestrando 0,36 grammi di hashish, 5,66 grammi di marijuana e 0,32 grammi di cocaina, con più passaggi di pattuglie e un maggiore contrasto all’insorgenza di problemi sulla sicurezza pubblica – si sia spezzata. Per qualcuno quindi non ci sarebbero più le condizioni sufficienti a far proseguire parte delle attività. Nessuno dei gestori ovviamente vuole difendere l’illegalità, ma da parte dei titolari la posizione è chiramente: “ok, fate pure i controlli, ma dovete anche permetterci di lavorare”.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here