Piero Angela cittadino onorario: un esempio di cultura e civiltà

Foto di Fabrizio Laggetto.

Da oggi Piero Angela è a tutti gli effetti cittadino onorario di Vercelli. La cerimonia ufficiale si è tenuta questa mattina al Teatro Civico dove il popolare giornalista ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del sindaco Maura Forte, accompagnata dal presidente del Consiglio Comunale Manuela Naso e dal Consigliere Alberto Fragapane.

La sala era gremita dagli studenti, principali destinatari della lezione magistrale dello stesso Piero Angela sul Sant’Andrea e la Magna Charta visti dai suoi occhi. L’ospite d’onore si è soffermato sul fascino della basilica e in particolare sulla bravura e la perizia delle competenze di chi l’ha costruita ottocento anni fa. Il pensiero è andato naturalmente al cardinale Guala Bicchieri che oggi, ha affermato, «sarebbe un uomo del nostro tempo».

 

Angela ha parlato del talento diplomatico di Guala Bicchieri nel mediare la crisi che si era aperta tra la Chiesa Cattolica e l’Inghilterra. Ne è scaturita la Magna Charta, il documento considerato un momento fondativo della democrazia occidentale. Ha illustrato poi il ruolo di Vercelli nel Duecento: un centro di cultura e di arte che non aveva nulla da invidiare alle altre città italiane di quel periodo.

 

Finita la lezione, si è tenuto il momento istituzionale con la consegna della cittadinanza. Ecco la motivazione, letta dal sindaco Maura Forte. “La Città di Vercelli conferisce la Cittadinanza Onoraria a Piero Angela per i meriti di divulgatore scientifico, scrittore, giornalista, che ha dedicato particolare attenzione alla trasmissione della conoscenza, rendendola accessibile a tutti, trasformando concetti complessi in descrizioni chiare, accompagnando generazioni di lettori e di pubblico televisivo, contribuendo a diffondere la cultura scientifica e valorizzando il ruolo della ricerca; per l’attenzione che ha sempre dedicato al Vercellese e a Vercelli, luoghi natii e cari alla Sua famiglia”.

 

Il padre di Piero Angela, Carlo, era un medico antifascista, originario di Olcenenego, insignito nel 2001 con la medaglia di Giusti fra le Nazioni per aver aiutato, a rischio della propria vita, molti ebrei durante la Shoah. Inoltre lui viene spesso a Vercelli per trovare la sorella: «dal suo appartamento in alto mi soffermo sempre a osservare la basilica di Sant’Andrea».

 

Poiché qualche tempo fa Vercelli ha dedicato a Carlo Angela una scuola elementare, sul palco sono saliti per primi gli alunni della 5A che hanno posto molte domande ad Angela il quale ha risposto a tutti con aneddoti esemplificativi come è nel suo stile, lo stesso grazie al quale si è fatto conoscere e volere bene dal grande pubblico.

 

In seguito sono stati gli studenti degli Istituti “Cavour”, “Francis Lombardi”, “Galileo Ferraris”, “Lagrangia” e del Liceo Scientifico a incalzarlo. È stato chiesto come è nata la trasmissione Quark. Piero Angela ha raccontato che gli è venuta l’idea dopo aver assistito allo sbarco sulla Luna. Prima conduceva il telegiornale, ma piuttosto che raccontare dieci notizie al giorno, ha preferito raccontarne una in un anno, orientandosi verso i documentari e la divulgazione scientifica.

Amore per la conoscenza, curiosità, impegno nel lavoro e piacere della scoperta (come recita il sottotitolo di Quark) sono i consigli che ha voluto dare ai giovani; ai futuri giornalisti ha detto di essere indipendenti e di non andare mai a pranzo con i politici. Tra le persone più ironiche incontrate nella sua vita, un posto a parte lo merita Edoardo Amaldi, il fisico che aveva collaborato con Enrico Fermi. «Quando sono andato a trovarlo per preparare una puntata di Quark, mi ha fatto scoprire l’uomo dietro lo scienziato».

 

Piero Angela si è congedato dagli studenti dicendo loro di non accontentarsi mai e di non essere mai sazi di conoscenza. Solo così ci si mantiene giovani. Lui stesso ne è la prova vivente: a novant’anni compiuti ha annunciato di essere già al lavoro, insieme al figlio Alberto, per la prossima edizione di Superquark che partirà a luglio.

Massimiliano Muraro

 

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