Pane e Gilardino: “Trino ha ritirato la candidatura a Deposito nazionale delle scorie nucleari”

Il sindaco Pane e il Presidente Gilardino alla conferenza stampa di oggi

“Visto che diversi Comuni sia della provincia di Vercelli sia di quella di Alessandria, i presidenti delle due amministrazioni provinciali, quello della Regione e le associazioni ambientalistiche non hanno condiviso la nostra scelta della delibera assunta il 12 gennaio in cui chiedevamo ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e alla Sogin la rivalutazione del territorio di Trino per la creazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive, abbiamo deciso di revocare quella delibera”.

Poco fa, in Comune, a Trino, il sindaco Daniele Pane e il presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, presenti l’assessore Alberto Mocca e il capogruppo di maggioranza Beppe Danna,  hanno comunicato ufficialmente il perché della scelta della Giunta comunale di fare dietrofront sulla decisione di richiedere il deposito nazionale delle scori nucleari, anche in forza della deroga del decreto legge del 9 dicembre 2023, che consentiva al Comune di Trino di poterlo fare, in auto candidatura, pur essendo fuori dall’elenco dei 51 Comuni individuati ufficialmente.

Ma nella delibera, sempre secondo quanto illustrato da Pane e Gilardino, si fa notare che la presenza sul territorio di Trino di scorie della vecchia centrale “Fermi” in depositi non certo tecnologicamente aggiornati come quelli previsti nel progetto del grande stoccaggio nazionale continua a comportare rischi per la sicurezza dei trinesi. Di qui l’invito, nel documento approvato ieri da Daniele Pane e dagli assessori Elisabetta Borgia Demaria, Roberto Gualino, Alberto Mocca e Mariateresa Alvino, “di richiedere al Governo e più nello specifico al Ministero dell’Ambiente, al Parlamento e più nello specifico a tutti i deputati piemontesi, alle Associazioni ambientalistiche e a Sogin, di farsi promotori di azioni concrete e rapide verso i 51 siti individuati al fine di realizzare quanto prima il deposito unico nazionale”.

Il Presidente della Provincia Gilardino, in conferenza stampa, e rappresentando i comuni del vercellese, ha ribadito: “È doveroso trovare una soluzione, finalmente definitiva, alla persistenza delle scorie nucleari sul territorio di Trino e Saluggia. Pur trovando, quindi, più che legittima l’azione dell’amministrazione comunale di Trino, a nome dei Sindaci del territorio ho portato all’attenzione dell’amministrazione comunale trinese la nostra non condivisione del metodo delineato dalla norma, che fin dall’inizio non ha tenuto conto della condivisione con i Comuni. A nome di tutta la provincia vercellese accolgo benevolmente la revoca, in quanto la reputo un’azione di buon senso che tiene conto della volontà espressa da tutti gli amministratori”.

Il Sindaco di Trino, Daniele Pane, ha poi precisato: “La revoca di questa deliberazione è una decisione assunta dopo aver preso atto delle posizioni di dichiarata contrarietà, non tanto delle associazioni ambientaliste, ma dalle istituzioni di vertice del nostro territorio ossia Provincia e Regione nonché da alcuni Comuni in provincia di Vercelli e Alessandria ivi compresi quelli inseriti nella CNAI. Dunque non un passo indietro, semmai un passo di lato. Riteniamo che tali posizioni non tengano in considerazione né l’urgenza evidenziata dal Governo con l’emanazione del decreto legge né l’urgenza del nostro territorio di eliminare in tempi rapidi il deposito temporaneo oggi esistente in favore di quello definitivo previsto sia dalla normativa europea che nazionale. Non si è evidentemente compreso come l’autocandidatura non fosse finalizzata ad ottenere a qualsiasi costo il deposito e il parco tecnologico ma solo a rivalutare il territorio, fermi restando i criteri di sicurezza già previsti dall’ISIN, poiché nessuno dei 51 siti identificati si è reso disponibile in tal senso. Essendo il Comune un Ente Locale che in un’ottica di coordinamento deve, suo malgrado, conformarsi alle linee assunte anche delle istituzioni sovra comunali, dobbiamo prendere atto delle posizioni assunte e procedere nel senso indicato certi che, coloro che si oppongono, sapranno fornire soluzioni rapide e immediate affinché il deposito venga realizzato, seppur fuori dai confini piemontesi, e i rifiuti oggi stoccati in via temporanea a Trino e Saluggia, in siti certamente non idonei, vengano trasferiti altrove”.

Infine qualche stoccata al centrosinistra e al Comitato TriNo. “I precedenti Governi avevano l’elenco dei Comuni inseriti nella Cnai, vale a dire  quelli idonei ad accogliere il deposito fin da 2015, ma per paura delle reazioni degli abitanti si sono ben guardati dal renderlo pubblico. Ho letto che stasera ci sarà lo stesso l’assemblea convocata da TriNo ‘per festeggiare’. Mi domando che cosa, visto che non se andrà un solo contenitore di scorie, anzi si sta procedendo a realizzarne un altro: dunque, che cosa festeggiano?”.

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1 commento

  1. Con il ritiro dell’offerta
    Trino ha acquietato le acque.
    Per un po’ .. rimane, si, è vero,
    qualche dubbio sulle scorie
    “vecchie” ..:
    ..
    ” .. scorie della vecchia centrale
    “Fermi”
    in depositi non certo
    tecnologicamente aggiornati
    come quelli previsti nel progetto
    del grande stoccaggio nazionale..
    qualcuno soffriva di prurti?
    ..
    … ma anche questo problema
    potrà esser risolto ..
    o meglio accollato
    alla gestione futura delle scorie nucleari
    (in “depositi tecnologicamente aggiornati”,
    ovvio)
    scorie, trovate qua e là in seguito
    (e qui destra e sinistra si trovano,
    responsabilmente d’accordo)
    per via della nostra partecipazione
    alla terza guerra mondiale
    foriera di scorie nucleari
    di provenienza russa.
    (che si crede d finanziare
    con la confisca dei beni
    che erano di proprietà russa
    sul territorio delle nostre democrazie).

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