“Niccolò, quanti capricci!” è una gemma: non perdetevelo per nessuna ragione

Lo spettacolo di stamane al Civico (foto Greppi)

 

 

Questa mattina abbiamo avuto il privilegio e la gioia di vedere in anteprima lo spettacolo teatrale-musicale andrà in scena domani, alle 21, al teatro Civico, a cura di Giovanni Mongiano col Teatro Lieve e con la Camerata Ducale di Guido Rimonda, intitolato Niccolò, quanti capricci! Siamo infatti andati ad assistere alla rappresentazione organizzata per gli studenti, questa mattina, sempre al Civico. Erano presenti ragazzi dell’Ipsia Lombardi, del Comprensivo Ferrari, della media Avogadro e di Livorno Ferraris. 

L’ingresso di Guido Rimonda in platea, suonando il violino

Come già avevano fatto con Viotti e Vivaldi il binomio vincente Mongiano-Rimonda (o Teatro Lieve-Ducale,fate voi) hanno messo in scena la vita romanzata del sommo violinista di tutti i tempi, Paganini.

Ne è uscito, come le altre volte, un lavoro gradevolissimo, scorrevole divertente, con momenti esilaranti, come la “traduzione” in napoletano verace di una lezione scientifica in francese. Mongiano è stato un Paganini impareggiabile, impegnato a chiarire, da morto, al figlio diversi momenti diciamo così non troppo edificanti della sua esistenza di violinista impareggiabile, ma anche di donnaiolo impenitente. Notevole il contributo  del cast tutto al femminile impegnato ad interpretare un gruppo emblematico di queste donne, da lui sedotte e abbandonate: dalla madre di suo figlio, Antonia Bianchi, ad Elisa Bonaparte a Carlotta Watson, dalla baronessa Hélène von Dobeneck ad Angiolina Cavanna.

Mongiano con il suo gruppo di bravissimo attrici

Le hanno impersonate, con grande bravura, Ginevra Bergesio, Pala Vigna, Marina Bergesio, Carlotta Giarola, Anna Mastino e Vanessa Pera, mentre una di loro, la giovane Ginevra Bergesio interpreta il figlio di Paganini, Achille.

La cosa ammirevole, in questo genere di lavori, è anche la ricostruzione accurata che Mongiano opera con una ricerca capillare, curando anche le didascalie che accompagnano le scene: argute, originali, preziose.

Ovviamente, oltre alla parte recitata, lo spettacolo traeva forza dalle interpretazioni musicali, impeccabili, di Rimonda (violino solista, ovviamente nei oanni di Paganini) e della sua Ducale. Di Niccolò Paganini abbiamo ascoltato: il Tema e Variazioni in mi minore per la Granduchessa di Perma MS 79; Cantabile in re maggiore MS 109; Le Streghe; la Sonata in mi minore opera 3 MS 27; Tema e Variazioni dal Tuo Stellato Soglio di Rossini MS 23, e il Rondò La Campanella dal Concerto n. 2 in si minore opera 7. Inoltre è stata suonata la Paganiniana di August Wilhelmj.

I ragazzi hanno apprezzato, e non poco. Stasera tocca agli adulti: non perdetevi questa ennesima meraviglia della Ducale e dell’uomo che recitò un intero spettacolo di fronte ad una platea completamente vuota. Non era da tutti farlo (e non ci risulta che l’abbia fatto nessun altro).

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