Aveva fretta di nascere il piccolo Zacaria. Tanto da non aspettare nemmeno di arrivare in ospedale a Vercelli. È venuto al mondo sulle scale del palazzo di via Natale Palli, all’Aravecchia, quartiere in periferia a Vercelli dove i genitori vivono.
È accaduto la scorsa notte. A chiamare i soccorsi era stata la madre. “Ho rotto le acque, sto per partorire’’ ha detto alla centrale del 118 a cui ha richiesto aiuto. Con lei in casa solo la suocera, senza patente. Il marito invece era fuori città per lavoro. Nessuno la poteva accompagnare in ospedale. All’arrivo dei soccorritori della Croce Rossa la donna però è pronta per dare alla luce il suo bambino. Non c’è più tempo nemmeno per farla salire sull’ambulanza e trasportarla in sala parto. Così viene fatta sdraiare sul pianerottolo.
Poche spinte e il piccolo viene alla luce. Il cordone ombelicale è attorcigliato alla testa del bambino che ha problemi a respirare. Sono le ore 00.47. Sono attimi frenetici in cui Adil Ramzi e Gabriele Gobbato, i due sanitari, riescono a risolvere la situazione. Lei e il bimbo vengono portati all’ospedale.
Entrambi stanno bene. “Siamo contentissimi, è stata un’esperienza difficile – racconta proprio Ramzi – Siamo poi riusciti a contattare il padre e a tranquillizzarlo”.
