Da anni il Museo Leone si pone l’obiettivo di essere non solo uno spazio di apprendimento e di educazione attiva, ma di condivisione e confronto dove il singolo si può sentire valorizzato e può rielaborare autonomamente i contenuti acquisiti.
Negli ultimi mesi del 2018, Federica Bertoni e Francesca Rebajoli operatrici dei Servizi Educativi stanno concretizzando un percorso di formazione specifica iniziato quattro anni fa in Fondazione Paideia a Torino, e in continuo aggiornamento, attraverso una più che positiva collaborazione con il Centro Diurno L’Airone di Ghislarengo.
“Operatori museali e disabilità” è un progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Paideia e Fondazione CRT con l’intento di incrementare le conoscenze ed implementare le competenze relazionali e professionali degli operatori museali, per favorire una cultura di inclusione e di accoglienza, con particolare riguardo alle persone con disabilità.
In sinergia con gli educatori del Centro Diurno L’Airone, i Servizi Educativi del museo stanno lavorando sull’avvicinamento degli utenti alle collezioni del museo grazie ad approcci diversi basati sulla sensorialità e sulla sperimentazione. Nel concreto il progetto è partito all’inizio di settembre con uno scambio di visite di conoscenza reciproca: i ragazzi del centro diurno hanno avuto modo di recarsi al museo e conoscere Federica e Francesca dei servizi educativi, le quali hanno ricambiato la visita andando a trovarli presso il centro.
Successivamente sono stati programmati una serie di incontri con cadenza bi o trisettimanale che prevedono approfondimenti ed attività ogni volta diverse e che arricchiscono sempre più questo percorso di crescita che si concluderà a fine maggio 2019.
I ragazzi del centro diurno partecipano con entusiasmo rivelando sensibilità ed attenzione, facendo domande, mettendosi in gioco, rendendosi protagonisti delle attività proposte. Ciò che si è vissuto in museo viene poi rielaborato con gli educatori presso il centro diurno andando così a consolidare l’esperienza.
«Il ruolo di un museo come il Museo Leone di Vercelli – commentano i responsabili del progetto – è anche quello di concorrere alla crescita culturale e civile della città e dei cittadini. La conoscenza e la condivisione del patrimonio museale contribuiscono allo sviluppo dell’individuo inteso come integrazione culturale, sociale, linguistica. Oggigiorno si moltiplicano gli studi e le prove che attestano che visitare un museo fa bene alla salute fisica e mentale: davanti alle opere d’arte infatti il nostro corpo secerne ormoni che sono responsabili del nostro benessere.»