Il Ministro Speranza manda in arancione il Piemonte da lunedì, ma Torino e Cuneo rimangono rossi fino a mercoledì

Il Ministro Roberto Speranza

L’ottimismo anticipato dal Presidente Cirio è stato ripagato e per giunta con un giorno d’anticipo. Infatti il Piemonte, da lunedì – l’ordinanza del ministro Speranza oggi ha anticipato il via libera inizialmente previsto per martedì – torna in zona arancione con altre quattro regioni: Lombardia, Friuli, Toscana ed Emilia Romagna

Merito dell’indice Rt sceso sotto 1 e dell’incidenza dei contagi ogni centomila persone sotto la soglia di 250.

Da lunedì quindi riapertura di tutti i negozi, compresi i parrucchieri e le estetiste; tornano le lezioni in presenza anche per le seconde e terze medie. Le superiori da lunedì torneranno a scuola al 50 per cento.

Salta il divieto di uscire di casa se non con autocertificazione e per motivi di urgenza, lavoro, scuola e salute. La circolazione è consentita liberamente all’interno del proprio comune di residenza, ma resta vietato superare i confini comunali se non per urgenze, salute, lavoro o scuola e con autocertificazione. Vi sarà la possibilità di far visita a parenti e amici, che era invece vietata in zona rossa una volta al giorno, rispettando gli orari del coprifuoco dalle 22 alle 5, e con la regola delle due persone, più minori di 14 anni e persone disabili, ma solo entro i confini comunali. L’unica deroga per chi vive in centri con meno di 5mila abitanti che è autorizzato a spostarsi nell’arco di 30 chilometri.

Resta consentito, come già in zona rossa, raggiungere le seconde case all’interno della Regione e anche fuori regione, a meno di ordinanze locali restrittive, come quelle in vigore, ad esempio, in Liguria (che ha prorogato il divieto pasquale fino all’11 aprile) e in Valle d’Aosta. Rimangono chiudi bar e ristoranti, bloccati in Piemonte dal 1° marzo: per loro è consentito l’asporto fino alle 22 (fino alle 18 per i bar) e la consegna a domicilio, senza restrizioni di orario.

Il caso di Torino e Cuneo

In serata la Regione, confermando la zona arancione da lunedì, ha anche spiegato che il ministro della Salute Roberto Speranza, confermando per il Piemonte il passaggio in zona arancione a partire da lunedì, ha anche segnalato che in due province l’incidenza è ancora sopra la soglia di allerta. Si tratta di Torino e Cuneo per le quali, alla luce del nuovo decreto, verranno mantenute misure più restrittive fino all’abbassamento dell’incidenza sotto i 250 casi su 100 mila abitanti. In pratica quindi le province di Torino e Cuneo rimarranno zona rossa presumibilmente almeno fino a mercoledì o giovedì quando, seconod le previsioni basate sull’andamento degli ultimi giorni i dati dovrebboero attestarsi sotto la soglia prevista. Domani alle ore 13 la Regione ha quindi convocato un incontro con gli epidemiologi e gli esperti dell’Unità di crisi, a cui è stata chiesta una relazione tecnica sui tempi previsti per il rientro della soglia di allerta in queste due province, che come detto avverrà presumibilmente a metà della prossima settimana.

La situazione delle due province di Torino e Cuneo, non incide comunque sulle scuole, che torneranno regolarmente in presenza in tutta la regione a partire da lunedì 12 aprile, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori, incluso nelle province di Torino e Cuneo.

 

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4 Commenti

  1. Speranza ha voluto confermarci l’armonioso rapporto con le 20 Regioni .. assumendo d’imperio un provvedimento diverso da quello che i “governatori” avevano reso noto poche ore prima (spttnndl) .. non cambia poi molto .. solito balletto di cifre fasulle .. un tango col caschè .. in questo caso a ruzzolare sarebbe stata la Sardegna e la Valle D’Aosta .. lo dice (insieme ad alcune Verità piuttosto lampanti) il “solito” Vincenzo De luca in questa bella .. imitazione di Crozza
    https://www.youtube.com/watch?v=I3gei2uLH00&t=9s

  2. L’ingresso al governo della lega che non ha spostato di il un millimetro la precedente politica
    Del governo Conte, e’ un’ altra c………. di Salvini.
    Adesso non ci resta che sperare in Giorgia Meloni, sperando che anche lei non ci combini qualche “frittata”.
    ( leghista pentito)

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