Maura Forte e Carlo Nulli Rosso: “Perché anche Vercelli non avvia uno screening di massa con i test sierologici?”

Perché anche Vercelli non avvia una campagna di screening con test sierologici di massa della popolazione come già avvenuto in Alatri comuni del vercellese, come ad esempio Borgosesia? Lo domandano i consiglieri di opposizione Carlo Nulli Rosso e Maura Forte in una interrogazione presentata in questi giorni.
Nel documento i due esponenti del Pd fanno una sorta di riassunto di come si sono evoluti gli screening sierologici nel vercellese.
E scrivono: “uno dei primi atti di Piero Presto come commissario per il Covid nell’Asl di Vercelli è stato di puntualizzare: “Non promuovete campagne di test sierologici non validati dalle autorità sanitarie, al fine di non creare false aspettative e confusione tra la popolazione”. È il monito contenuto in una lettera inviata dal commissario ad acta per l’emergenza Covid19, Pietro Presti, ai sindaci di tutto il territorio dell’Asl di Vercelli e diffusa anche dalla Provincia di Vercelli.

Però poi aggiungono Forte Nulli Rosso:
Giovedì 14 maggio gli organi di stampa pubblicano: San Germano Vercellese sarà il primo paese del territorio a promuovere una massiccia campagna di test sierologici. A Trino c’è già stata una campagna di 200 prelievi, ma era riservata agli operatori impegnati sul fronte dell’assistenza ai vari livelli

Venerdì 15 maggio durante un intervento nel dibattito consigliare, fu richiesto al Sindaco se l’Amministrazione avesse intenzione di promuovere a Vercelli un’indagine con test sierologici  per avere dati oggettivi riguardanti i cittadini immunizzati ossia con anticorpi verso il coronavirus. A tale quesito il sindaco risponde che è impossibile per un provvedimento dell’ASL di Vercelli che impedisce l’utilizzo del test, ritenuto non attendibile

Sabato 16, si apprende dai giornali:
“Borgosesia si appresta a segnare un altro primato diventando la prima città del Paese in cui verrà effettuato un test sierologico di massa del tutto gratuito sulla popolazione, su base volontaria e previa sottoscrizione del consenso informato, per individuare la presenza nel sangue di immunoglobuline che si attivano in risposta al virus Covid 19. Dal punto di vista statistico ed epidemiologico si tratterà insomma di un test importante, su di una collettività diffusa e con un campione ampio (10mila test), più esteso ad esempio di altre realtà pilota come il comune di Robbio, che dovrebbe poter dare indicazioni più chiare sulla reale diffusione del virus anche all’interno di una comunità cittadina, scovando i famosi “asintomatici”, cioè coloro che pur avendo contratto il virus sono sempre sfuggiti alle maglie dei tamponi che, fino a oggi, sono stati fatti solo a persone che presentavano almeno qualche sintomo. Verranno utilizzati i test “rapidi”, quelli tipo ago del diabete, per intenderci, in grado di dare risultati in appena tre minuti. Test che, in ogni caso, hanno scontato ancora nei giorni scorsi lo scetticismo di almeno una parte dei virologi e le ministero. Detto ciò però va anche aggiunto che il sindaco di Borgosesia si è mosso con accortezza, applicando una procedura messa a punto con il professor Fabrizio Faggiano (Ordinario di Igiene all’Università del Piemonte Orientale), autorizzata dall’Asl Vc e approvato dal Comitato Etico. Inoltre per approfondire eventuali risultati postivi con i classici tamponi o eventuali altri necessari esami, il progetto ha avuto anche ovviamente la collaborazione dell’Asl Vercelli……………… Soddisfatto anche il Coordinatore Straordinario Covid -19 dell’Asl Vercelli, dott. Pietro Presti: “Attraverso questo importante studio epidemiologico, il Comune di Borgosesia, insieme a Fondazione Valsesia, potrà dare il suo prezioso contributo a comprendere ed affrontare meglio l’epidemia Covid-19. Sui test sierologici è fondamentale procedere correttamente per non creare ancor più confusione e false aspettative nella popolazione: in questo caso è stato fondamentale il supporto scientifico dell’Università del Piemonte Orientale, così come la collaborazione dell’Asl.

PRESO ATTO CHE
Il Sindaco di Vercelli è Presidente della Conferenza dei Sindaci di cui alla L.R. 10/1995 che concorre alla definizione degli indirizzi generali di programmazione socio-sanitaria nelle forme e nei termini previsti dall’art. 3, c. 14, del D.Lgs. 502/92, nonché dalle linee approvate dal Consiglio Regionale.
– Il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio.

Forte e Nulli Rosso chiedono: se il Sindaco di Vercelli è a conoscenza delle attività svolte sul nostro territorio per salvaguardare la salute dei cittadini nei confronti del COVID 19; Se il Sindaco fosse a conoscenza del progetto che è stato organizzato nelle settimane scorse a favore della popolazione di Borgosesia, progetto messo a punto dal dr. Faggiano dell’UPO e direttore del servizio Epidemiologico dell’ASL, sul quale il Dr. Presti ha espresso pubblicamente un parere positivo. Per quale motivo solo a Borgosesia viene realizzato il progetto grazie  alla collaborazione dell’Amministrazione comunale con l’Università del Piemonte Orientale e dell’ASL 11, con la disponibilità di 10.000 test gratuiti per i cittadini e  con il potenziamento del laboratorio che potrà effettuare le indagini. Se l’Amministrazione, preso atto di quanto si è verificato, intende organizzare e supportare il progetto di screening della popolazione vercellese con test sierologico in accordo con l’ASL, supportando  economicamente il progetto mediante fondi propri o mediante fundraising.

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