Massimo Secondo: “Lascio la Pro in buone mani. Grazie a tutti per questi indimenticabili dieci anni”

Bisognerà quindi attendere il 6 di agosto per conoscere il volto dei nuovi proprietari della Pro Vercelli. Oggi, lunedì, nella sala stampa dello stadio “Piola” Massimo Secondo ha di fatto consegnato le chiavi della società che ha guidato con successo per un decennio. Un periodo lungo, costellato di tante belle soddisfazioni, che i tifosi vercellesi di certo non dimenticheranno con facilità. Valgano su tutte le due promozioni in serie B e la stessa categoria mantenuta per quattro anni consecutivi.

Per ragioni contrattuali e di discrezione professionale, Secondo non ha fatto alcun nome appartenente al gruppo che acquisterà la Pro. Ha svelato però quello del cosiddetto capocordata, che è l’avvocato Alex Casella, da due anni direttore sportivo del Gozzano, che vive e lavora a Borgosesia. «Non posso assolutamente dirvi chi saranno gli azionisti futuri, ma posso dirvi chi non saranno: quelli del Crotone», ha specificato Secondo dopo che nelle ultime ore era sbucata fuori, chissà da dove, questa notizia infondata.

L’accordo è praticamente fatto, manca solo qualche dettaglio che si risolverà prima del 6 agosto. Nel frattempo la Pro Vercelli verrà iscritta al prossimo campionato di C, dopodiché toccherà ai nuovi dirigenti dare una forma concreta alla squadra che scenderà in campo. Un aspetto che sembra ancora lontano, poiché la curiosità preminente è sapere in che mani finirà la Pro.

Buone, non c’è di che preoccuparsi. Lo ha confermato Secondo e in tutta onestà sarebbe assurdo non credergli. Massimo Secondo, ricordiamolo, aveva acquistato i diritti sportivi della Pro Vercelli, dopo gli anni passati a dirigere la Pro Belvedere. In pochi anni il doppio salto dall’allora C2 alla B con un’indimenticabile cavalcata playoff, vinta contro Taranto e Carpi. Poi il primo anno di B, affrontato con un pizzico di inesperienza, la subitanea retrocessione e l’altrettanto rapida risalita tra i cadetti, dove è poi rimasta per quattro stagioni. Infine il ritorno in C con l’eliminazione al secondo turno playoff lo scorso anno e questo campionato affrontato a metà per i noti fatti legati al Covid-19.

Massimo Secondo da qualche anno diceva di voler lasciare, ma vuoi perché innamorato della sua squadra, vuoi perché è una persona molto competitiva alla quale non piace perdere (quante volte lo abbiamo visto indiavolato, seduto al suo posto in tribuna, quando le cose non andavano come voleva lui), non lo ha mai fatto.

Ora si è deciso e chissà in cuor suo quanto gli è costato. «La mia è stata una scelta razionale, poteva essere solo così. Se avessi dato retta alla parte emotiva forse avrei continuato, ma per me sono stati mesi difficili dal punto di vista lavorativo. La trattativa durava da un po’ di tempo. Lascio a interlocutori seri, so che non ci saranno sorprese».

«Spero si continui con la linea dei giovani – ha proseguito l’ormai ex presidente – anche perché, mia opinione personale, questo sarà il futuro per i prossimi anni della C. Il Covid-19 ha lasciato strascichi pesantissimi sull’economia, compresa quella del calcio. Sono convinto che la nuova società parlerà coi fatti, non con i proclami. Infine, parlo da tifoso prima di tutto, auguro che i prossimi anni siano vincenti».

Sarà difficile fare più di quanto abbia fatto lui perché, al di là di tutto, Massimo Secondo è stata la persona che ha riportato la Pro Vercelli nel calcio che conta e lì l’ha pure mantenuta per quasi un lustro. Mica poco per una squadra di una piccola città.

Una domanda finale prima di congedarlo però gliela vogliamo fare: presidente, ha qualche rimpianto? «Non aver visto il secondo tempo di Taranto (quello della semifinale playoff 2011/2012 ndr). Scherzo ovviamente. Sportivamente parlando mi spiace non esserci salvati l’anno della seconda retrocessione. La salvezza era alla nostra portata. Posso solo aggiungere una cosa?».

Prego. «Ho avuto attorno a me tanti splendidi ragazzi che non dimenticherò mai. Parlo dei giocatori, dei dirigenti, del mio staff. Se abbiamo raggiunto simili traguardi il merito è della squadra tutta intera, non solo del singolo. Perciò grazie. Grazie davvero a tutti».

Massimiliano Muraro

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