Maestri del lavoro: il benvenuto alle nuove “stelle” e una targa di riconoscenza al console uscente Carnaghi

La consegna della targa a Giovanni Carnaghi da parte di Celestino Tarchetti

Era ormai da due anni che, causa pandemia, i “maestri del lavoro” della provincia di Vercelli non si ritrovavano più anche per salutare i nuovi arrivati, e cioè coloro che erano stati insigniti dell’onorificenza al merito della Repubblica negli anni 2020 e 2021. Stiamo parlando, per il 2020, di Angelo Alcamo, di Vercelli, ex dipendente della Poste Italiane a Novara; Paolo Guttardi, di Trino, ex dipendente di Confragricoltura Vercelli-Biella; Mauro Beltrame, di Vercelli, ex dipendente della Fca di Verrone; Saverio Giacalone, di Carisio, ex dipendente della Tinfor di Formigliana.

E, per il il 2021 di Patrizia Delma Ramé, di Vercelli, ex dipendente della SanoRice di Borgo Vercelli; Franco Bullano, sindaco di Villata, ex dipendente dell’Est Sesia di Novara; Lorenzo Rolando, di Cigliano, ex dipendente di Impresa Verde Piemonte Orientale; Mario Prelli, di Alagna, ex dipendente della De Agostini Editore di Novara, e Rosa Tessitore, di Vercelli, ex dipendente SanoRice di Borgo Vercelli. Tutti insigniti della stella il 30 gennaio scorso nel salone del Conservatorio “Verdi” di Torino.

Il console uscente Carnaghi e il subentrante Tarchetti

L’accoglienza a tre di questi nuovi “maestri” (quelli presenti nell’occasione: Paolo Guttardi, Saverio Giacalone e Franco Bullano) è avvenuta sabato scorso, sabato 2 aprile, al ristorante “Paladini” di Carisio, durante la ritrovata conviviale degli iscritti alla Federazione dei maestri del lavoro. A fare gli onori di casa il neo “console” provinciale, Celestino Tarchetti, con il suo direttivo, ed il “console” uscente, Giovanni Carnaghi che ha guidato l’associazione vercellese per ben nove anni, dal 2013 al 2022. Carnaghi ha ricevuto una targa, da parte delle maestre e dei maestri della provincia, con questa bella motivazione: “Per l’impegno e le capacità dimostrate, con riconoscenza”.

Ai tre neo maestri è stata consegnata la tessera della Federazione e la stellina da mettere sul bavero della giacca. Dopo il pranzo, breve discorso del console Tarchetti, che ha assicurato il proprio massimo impegno per far sì che, in continuità con il lavoro svolto da Carnaghi, i “maestri del lavoro” vercellesi rappresentino un’associazione autorevole e sempre al servizio della comunità provinciale.

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1 commento

  1. La figura del Maestro del Lavoro ha un significato indiscutibile. Il titolo assegnato non è realmente indirizzato ai premiati; in genere si tratta si soggetti schivi, non inclini alla “pubblicità” e al successo mondano, fosse per loro sarebbe stato meglio che dei propri meriti non se ne fosse neppure fatto un minimo cenno;
    serve invece a segnalare ai più, a coloro che non hanno avuto fortuna di conoscerli, neppure come vicini di casa o di posto, sul treno dei pendolari, dove quasi sempre hanno trascorso anni ed anni proprio quelle persone di cui si parla.
    Mi pare di capir che il titolo di maestri vien assegnato SEMPRE al termine della propria carriera lavorativa; questo non va bene. Bisognerebbe spronare gli altri, i più neghittosi e smidollati a darsi da fare ed esporli al confronto ben prima che quelli buoni spariscano per entrare in quiescenza. Forse ciò sarebbe troppo radicale ed il confronto esageratamente proprio di un mondo troppo basato sulla competizione. La promozione sul campo si da a pochi eroi di guerra, non (mettiamo) per comuni lavori che tutti sanno fare. Questo è vero. Si rischia però di perder l’attimo fuggente per dare un colpo d’ala alla produttività e alla stima verso chi la merita. Anzi, meriterebbe. Quando tanti canuti nostri attuali colleghi verranno premiati molti di noi saranno già trapassati, senza aver riflettuto a sufficienza sulla questione. Io tengo duro e per ora non muoio, non mi voglio perder la cerimonia .. e chissà che, per un caso di omonimia, non venga premiato anch’io. In quel caso mostrerò a tutti il prezioso documento e lo metterò in cornice, nel salotto.
    ..
    I più malevoli penseranno che, in Italia, il criterio di assegnazione possa esser viziato. Io non lo credo. E, prima di dire simili idiozie vorrei aver le prove. Come accaduto per quel fannullone di Stakanov, il russo (ogni tanto ne parlo, per deriderlo). Si sa che nella CCCP nessuno lavorava seriamente, forse esclusa soltanto la (allora) “regione” ucraina.
    Le bugie hanno le gambe corte e l’autorevole NYT scoprì TUTTA la Verità
    ..
    (..) Da molti anni esistono molti dubbi sul record di tonnellate estratte da Stachanov. Ne parlò nel dettaglio un articolo del New York Times pubblicato il 31 agosto 1985, cinquant’anni dopo la presunta impresa di Stachanov. Secondo l’articolo l’evento fu orchestrato dall’Unione Sovietica, che in Stachanov aveva solo bisogno di un modello/eroe per dare un nome e una faccia alla sua propaganda (..)
    https://www.ilpost.it/2016/01/03/stachanov-stakanovista-parola/

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