Ma davvero il centrodestra di Vercelli intende rinunciare a Corsaro?

La rinuncia (a malincuore) di Gabriele Molinari alla proposta del Pd vercellese che lo voleva candidato sindaco sta costringendo i dem a riesaminare tutte le altre figure che in questi giorni, con Molinari, erano già state valutate per ricoprire quel ruolo: scelta importante che dovrà essere compiuta nei prossimi giorni perché c’è un’impegnativa campagna elettorale da affrontare.

Ma se il centrosinistra non ha ancora scelto, anche il centrodestra tarda a pronunciarsi, sia per le difficoltà insorte dopo il famoso sparo la notte di Capodanno a Rosazza sia per i problemi della coalizione che riguardano anche gli altri due capoluoghi di provincia in cui si voterà, in Piemonte, l’8 e 9 giugno: Biella e Verbania.

LA LEGA VUOLE ROBERTO SCHEDA

Un quadro estremamente complesso fatto di rivendicazioni, antipatie, veti incrociati. A Vercelli la situazione è la seguente: la ricandidatura al quarto mandato del sindaco uscente, Andrea Corsaro, che pareva assodata, è stata messa in forse dalla caduta in disgrazia, nei confronti di Giorgia Meloni, di uno dei suoi uomini più fedeli e considerati, anche grazie alla lunga militanza in FdI, Emanuele Pozzolo. Era stato proprio lui, in forza del potere assoluto che egli rappresentavamo a Vercelli,  prima, appunto della notte di Rosazza, a riproporre la candidatura di Andrea Corsaro, motivandola con il buon lavoro svolto dal sindaco anche in quest’ultimo quinquennio. Ma una volta messo in castigo Pozzolo, la Lega si è sentita in dovere di porre ufficialmente, per bocca del segretario provinciale Daniele Baglione, un altro nome: quello dell’avvocato Roberto Scheda,  avvocato penalista affermato, ex esponente di spicco del Psi e del mondo bancario italiano, ma anche ex assessore per dieci anni di Corsaro.

Forza Italia non si è invece ancora pronunciata, ma soprattutto non ha ancora detto niente la “commissaria” spedita a Vercelli da Giorgia Meloni, per guidare FdI al posto di Pozzolo, Sara Kelany, se non che, secondo lei, dopo quello  che è accaduto in Sardegna, sarebbe necessario andare verso la continuità, che significa la riconferma di Corsaro. A livello superiore, vale a dire le segreterie regionali, Fabrizio Comba, coordinatore di Fratelli d’Italia, non avrebbe alcunché da ridire sulla scelta di Corsaro, mentre sarebbe assai più tiepido Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione e coordinatore regionale degli Azzurri, che rimprovera al sindaco uscente di Vercelli di non avere mai preso la tessera di Forza Italia, come gli era stato esplicitamente richiesto. 

Sarebbe invece totalmente dalla parte della sua segreteria provinciale nel sostenere la candidatura Scheda il segretario della Lega in Piemonte e capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. A Vercelli la Lega è in rotta politicamente col sindaco da quando il partito non è più guidato da Paolo Tiramani: tuttavia assessori e consiglieri leghisti si sono sempre comportati con estrema lealtà nei confronti del sindaco e della giunta votando a favore di tutti gli atti amministrativi della maggioranza. Il discorso politico è però diverso e ben lo sanno sia Corsaro sia il suo vice sindaco Massimo Simion che, per rendere eloquente la sua presa di distanza dalla Lega (partito in cui era stato eletto) è confluito in Forza Italia. 

LA RIVOLUZIONE GREEN SUL VIALE E IN CENTRO

Naturalmente, restando a Vercelli, sono con Corsaro assessori e consiglieri di Fratelli d’Italia i quali si domandano se sia giusto e soprattutto opportuno non riconfermare un sindaco in carica. È quello che pensano anche molti cittadini. Per essere franchi, visto che le elezioni si giocheranno soprattutto su questi temi, molti vercellesi non condividono la rivoluzione “green” che il sindaco ha adottato e avviato su viale Garibaldi e piazza del Municipio, ma molti l’appoggiano in pieno, e se il voto dell’8 e 9 giugno potrebbe anche rivelarsi una sorta di referendum sull’approvazione popolare o meno del piano Kipar, sarebbe forse opportuno valutare anche queste cose prima di sbarazzarsi di Corsaro. Intanto si fanno sempre più insistenti, oltre a quella su Scheda, le voci sulle candidature di due pezzi da novanta di Fratelli d’Italia, che ovviamente, non potendo fare altro, hanno già negato ogni velleità: il presidente della Provincia Davide Gilardino e il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti.

Tuttavia, ripetiamo, la scelta del candidato a sindaco del centrodestra a Vercelli, Biella e Verbania dipenderà anche dagli intrecci politici fra i tre capoluoghi di provincia: uno dei tre partiti di governo per venire accontentato su una città potrebbe allentare la presa su un’altra.

INTRECCI FORZATI CON BIELLA E VERBANIA

A Biella la situazione è persino più ingarbugliata di Vercelli. Il sindaco uscente, Claudio Corradino, della Lega, sarebbe sgradito ad una parte consistente degli stessi leghisti, che gli preferirebbero l’assessore al Commercio Barbara Greggio. In questo contesto anche il sottosegretario Andrea Delmastro ha voluto dire la sua, a nome di FdI, sparando, anche provocatoriamente, il nome dell’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino, mentre, da parte degli Azzurri (e questa sarebbe l’idea del ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin), si fa il nome dell’ex sindaco Donato Gentile, superato al ballottaggio, quand’era alla testa di quattro liste civiche, da Corradino 2019.

In tutto questo è proprio notizia di oggi l’arrivo a Biella di Salvini in persona il 15 marzo, che farebbe pensare ad una decisiva re-incoronazione di Corradino, piaccia o non piaccia a Delmastro e a Forza Italia.

A Verbania il centrodestra punterebbe su Giandomenico Albertella, che però non piace a Forza Italia anche per la sua scelta di accordarsi subito con la sindaca Silvia Marchionini, dopo aver perso il ballottaggio nel 2019 (di poche centinaia di voti), per fare il presidente del Consiglio comunale. Per la verità lo fece solo per circa un anno, perché poi diede le dimissioni, ma Forza Italia insiste per un’altra candidatura anche perché Albertella secondo gli Azzurri “ha ampiamente dimostrato di non voler far squadra con i partiti durante tutto il mandato in cui il centrodestra è stato seduto sugli scranni dell’opposizione”.
Dunque somma incertezza anche lì alla fine potrebbe anche spuntarla, almeno così si dice, l’ex senatore Enrico Montani che prima dell’elezione di Baglione, è stato commissario della Lega provinciale di Vercelli al posto di Tiramani.

Edm

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8 Commenti

  1. La panoramica generale
    è, va da sé, molto interessante !
    Non vedo una particolare urgenza
    nel comunicare il nome di Corsaro.
    (o di altri) visto che già
    lo conoscono tutti e si sa che
    continuerà a lavorare secondo (Sua)
    coscienza.
    Intanto vediamo se sul caso
    dello sparo non arriva qualche
    sorpresa .. esplosiva ! (e mediatica).
    Comunque la si pensi. .
    “rivendicazioni, antipatie, veti incrociati”
    sono il sale (e pepe) della “democrazia”,
    che rifiuta elegiaci
    falsi unanimismi (che son .. miasmi)
    Dato che, i
    “..consiglieri leghisti
    si sono sempre comportati
    con estrema lealtà
    nei confronti del sindaco”
    e, visto che a Biella e Verbania
    la Lega avrà un ruolo preminente,
    a Vercelli andrà tutto secondo
    un progetto per obiettivi
    pacificamente discussi.
    Mica vorranno perdere per ..
    capricci infantili e sterili beghe !!!!!
    Siam maggiorenni!
    ?¿

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