Deposta con una corona d’alloro davanti al Comune in ricordo delle vittime delle foibe

Celebrazione a Vercelli, nella mattinata odierna, organizzata dalla Prefettura, dal Comune e dalla Provincia di Vercelli, per commemorare le vittime delle Foibe e ricordare il doloroso esodo di decine di migliaia di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

La commemorazione, iniziata con la celebrazione della S. Messa officiata da Mons. Ettore Esposito nella Chiesa di San Paolo, alla presenza delle autorità civili e militari, è proseguita con la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide dei deceduti della seconda Guerra mondiale eretta sotto il porticato del Municipio cittadino.

“La tragedia delle Foibe segnò per il nostro Paese uno dei momenti più bui della storia del Novecento – scrive la Prefettura in una nota -, quando al termine della seconda guerra mondiale si scatenò la repressione nei confronti degli abitanti di Istria, Fiume e Dalmazia, e migliaia di uomini e donne furono crudelmente uccisi o costretti ad abbandonare le proprie terre. Proprio l’impegno al raccoglimento e alla solidarietà nei confronti delle vittime del dramma e dei loro familiari e discendenti è stato al centro del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto dagli studenti degli Istituti Cavour e Lanino di Vercelli che hanno partecipato alla giornata commemorativa”.

La cerimonia si è conclusa con gli interventi del Prefetto Lucio Parente, del Sindaco di Vercelli Andrea Corsaro e del Presidente della Provincia Eraldo Botta.

Nel ringraziare e salutare i partecipanti, il Prefetto ha rimarcato l’importanza della ricorrenza delle foibe e il dovere del ricordo di questa tragedia che ha riguardato numerosissimi italiani; tragedia che merita di restare impressa nelle coscienze dei cittadini affinché non si verifichino più episodi di odio e violenza ma possano prevalere sempre i valori del rispetto e della dignità umana.

 

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1 commento

  1. A parte gli organizzatori, presenti al massimo grado, si nota qualche defezione o rappresentanza con graduati “di truppa”, comunque una buona partenza per commemorare morti che non scaldano il cuore del potere partigiano (nel senso di “di parte”).
    Quanto ci vorrĂ  per ricordare TUTTI i morti della “pandemia”?

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