Vercelli – “L’ultimo giorno portatemi sul prato / e lasciatemi toccare la terra umida”. Così questa mattina, al termine delle esequie il figlio primogenito di Paola Di Carlo, Davide Nasi, ha letto una strofa di una poesia che la mamma aveva scritto vent’anni prima e che sua figlia Aurora aveva ritrovato poco prima. “E il giorno che mamma ci ha lasciati – ha detto Davide Nasi – mio papà mi ha detto che c’era molta umidità. Dio le ha concesso di chiudere la vita come voleva lei”.
E’ stato un momento di enorme commozione per tutti coloro (ed erano tantissimi) che si erano riuniti per dare l’addio a Paola Di Carlo, campionessa di pallavolo ed insegnante di ginnastica amatissima, uccisa, a 72 anni, da un’emorragia cerebrale mentre era un vacanza, nel Biellese.
Una folla di amici che la chiesa della Regina Pacis, anche a causa delle restrizioni Covid, ha stentato a contenere: difatti molti sono rimasti fuori nel piazzale a seguire la messa celebrata da don Enzio Cappellino. Prima del breve intervento di Davide Nasi, l’amico e collega a “La Stampa” di Alessando Nasi, Alessandro Ballesio, aveva letto una struggente poesia di Edward Estlin Cummings, che conteneva un ideale messaggio di Maurizio Nasi alla moglie: “Il tuo cuore lo porto con me / lo porto nel mio”.
A stringersi attorno a Maurizio, Davide e Alessandro, alle nuore Ilaria e Floriana e ai nipoti, tanti amici del Panathlon Club (di cui Maurizio Nasi è Governatore) con il presidente Agostino Gabotti e il labaro, gli amici del Kiwanis Club, di cui Paola Di Carlo era stata presidente. E poi tantissimi amici tout court, colleghi di insegnamento, ex compagne di squadra, ex allievi e allieve.
Dopo la cerimonia funebre, Paola Di Carlo è stata portata alla cremazione. Adesso è nel cuore di Maurizio.
edm
