Condannato a 18 anni Mario d’Uonno, diede fuoco a Simona

Diciotto anni di carcere. Questa la condanna per Mario D’Uonno, l’ex guardia giurata accusata di tentato omicidio per aver dato fuoco a Simona Rocca, la donna che lo aveva lasciato.

La sentenza arriva a un anno da quel fatto drammatico. I due si sono incontrati il 4 febbraio 2019 nel parcheggio davanti al negozio in cui lei andava a lavorare, a Vercelli. D’Uonno, dopo una lite, le ha versato benzina sull’auto e poi ha dato fuoco con un accendino. Prima l’ha anche picchiata.

L’uomo, difeso dall’avvocato Enrico Faragona, si era sempre difeso sostenendo di non aver mai avuto intenzione di ucciderla. Secondo il suo racconto la donna era già scesa dall’auto quando, nel tentativo di spaventarla, ha acceso la fiamma. Senza considerare la benzina presente sul mezzo.

Ma il giudice Claudio Passerini non ha accolto la tesi della difesa e ha avallato completamente l’impianto accusatorio del pm Davide Pretti, che aveva contestato all’uomo il tentato omicidio pluriaggravato, lo stalking, l’incendio dell’auto e la violazione della privacy. Il conto della pena era salito a 27 anni di carcere, ridotti di un terzo a 18 perché D’Uonno aveva scelto il rito abbreviato.

D’Uonno è in carcere dal giorno dell’aggressione, quando, dopo essere fuggito, si era alla fine costituito. Il tribunale lo aveva già condannato a 2 anni e 8 mesi per alcuni episodi di stalking precedenti, che Simona Rocca aveva denunciato dopo la fine della loro relazione. La donna, che è stata dichiarata invalida dall’Inps per le ferite riportate e ha dovuto sottoporsi a numerosi interventi chirurgici, si è costituita parte civile, assieme al marito e ai figli, assistita dall’avvocato Giuseppe Ruffier.

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