Ricorderete tutti l’allucinante vicenda di Marco Quaglia, l’imprenditore vercellese che chiede, invano, giustizia da anni dopo aver subito la terribile violenza di essere stato incolpato di reati, gravissimi, che non aveva mai commesso (violenza sessuale ai danni di minore e detenzione e vendita di materiale pedo-pornografico): e tutto per colpa di una lite familiare tra due suoi ex amici, l’ex portiere del Torino Matteo Sereni e la sua ex moglie, in cui egli era stato malauguratamente coinvolto a partire dal settembre 2011 (leggi qui e qui)
Dopo anni di angoscia, da incubo, con articoli che lo hanno distrutto sui giornali (soprattutto della Sardegna, teatro della vicenda) di interrogatori, di udienze in tribunale, finalmente un anno fa, il 18 dicembre del 2019, il procuratore aggiunto di Cagliari Gilberto Ganassi ne aveva chiesto il totale proscioglimento demandando la decisione al Gup, il giudice dele udienze preliminari del capoluogo sardo: l’udienza, che doveva svolgersi a settembre era poi stata rinviata al prossimo 5 febbraio.
Ma nel frattempo, a partire dal mese di luglio, le “Iene” si sono occupate del suo caso e lo ha fatto, in particolare, la Iena Alessandro de Giuseppe, raccogliendo una completa e accurata documentazione. L’augurio è che il servizio possa andare in onda il più in fretta possibile ripagando, anche se in piccola parte, visto che la gogna mediatica dura ormai da nove anni, Quaglia dei tormenti ingiustamente patiti. E che soprattutto il 5 febbraio venga messa la parola fine a questa storia, secondo le stesse richieste della pubblica accusa.
