Vercelli – Ci sperava Marco Quaglia, l’imprenditore vercellese, rovinato da nove anni di accuse tanto infamanti quanto inverosimili: violenza sessuale ai danni di minore e detenzione e vendita di video pedopornografici (leggi qui). Sperava nella conclusione definitiva della vicenda, kafkiana, in cui l’ha coinvolto una sua ex amica, in Sardegna, solo in odio al marito: l’ex portiere di serie A Matteo Sereni.
Ma la decisione del Gup di Cagliari che avrebbe dovuto confermare, venerdì scorso, la richiesta di archiviazione da tutte le infamanti accuse a suo carico, fatta il 18 dicembre scorso dal procuratore aggiunto della procura della Repubblica Gilberto Ganassi, è stata rinviata al 5 febbraio. L’udienza è slittata per rinuncia del Gup, che dovrà essere sostituito.
Una doccia fredda per Quaglia che dovrà ancora rimanere per poco meno di 5 mesi nell’incubo in cui è stato cacciato nel settembre del 2011 a causa della traumatica rottura tra una coppia di coniugi, con accuse durissime della moglie all’ex marito, di cui pensava di essere amico e che aveva cercato di aiutare testimoniando a suo favore.





