L’immenso “Grazie” di Vercelli ai suoi eroi. Cittadinanza onoraria al dottor Borrè

Vercelli ha detto  “grazie” ai suoi eroi (gli operatori sanitari) e ai benefattori che l’hanno aiutata a fronteggiare la pandemia (primo fra tutti Carlo Olmo) durante una serata significativa e importante che si è svolta al Pisu, di fronte a 800 vercellesi, quanti sono potuti entrare con i distanziamenti imposti dal Pisu: serata che si è conclusa con la sorpresa della “cittadinanza onoraria” conferita dalla giunta comunale il giorno prima (e il segreto sulla notizia era stato davvero inviolabile) al dottor Silvio Borrè, il primario di Infettivologia, che abita a Maggiora.

Corsaro col prefetto Garsia annuncia la cittadinanza onoraria al dottor Silvio Borrè

Una serata di parole commosse, ma anche di speranza (come quelle pronunciate dal sindaco Corsaro in apertura, rivolte alle vittime e ai malati di Covid), di musica (grazie alla Camerata Ducale) e di immagini (il toccante video  “Still Life Vercelli in Quarantena” di Matteo Bellizzi e Armando Primerano, con musiche di Luigino Ranghino).

Ma soprattutto una serata che ha consegnato alla città, riconoscente, le parole dei medici e degli infermieri che si sono avvicendati sul grande palco realizzato per ospitare i musicisti dell’Orchestra diretta da Guido Rimonda: Borrè, Pier Giorgio Fossale (colpito e guarito dal Covid), Giulio Zella (che rappresentava i 1300 infermieri iscritti all’Ordine provinciale) e la dottoressa Lidia Carnevale, responsabile del settore infermieristico dell’Asl, ma anche dei radiologi, dei tecnici di laboratorio, dei fisioterapisti, dei logopedisti, degli oss. Tutti determinanti, indispensabili, preziosi, nei momenti in cui il Coronavirus ci ha aggrediti. Quando la città era diventata quella irreale, silenziosa, impaurita: quella rappresentata nel video di Bellizzi, Primerano e Ranghino. Angoscia espressa nelle parole di Zella, che ha citato Seneca: “Quando il dolore ti lascerà, non ti lascerà mai come ti ha trovato”.

Il sindaco ringrazia Carlo Olmo

Eppure Vercelli, il Piemonte, l’Italia hanno reagito. E grazie alle persone che sono salite sul palco: quelle che abbiamo citato e, ad  esempio, i responsabili della Croce Rossa (c’erano il presidente regionale Vittorio Ferrero, il responsabile cittadino Mauro Olivero e l’ispettrice provinciale delle infermiere volontarie Arina Daniele). Olivero ha ricordato impegno enorme dei 200 pionieri e degli ottanta che si sono uniti loro proprio per la pandemia, tutto ciò aggiunto al lavoro continuo, senza sosta dei sedici impiegati. 

Ed è proprio la Cri vercellese che ha dato supporto, e che continua a fornirlo, ad uno dei malati più famosi aggrediti dal Covid: il presidente onorario del Comitato manifestazioni vercellesi Giulio Pretti. C’era anche lui ieri sera, tra il pubblico, attorniato dai suoi angeli custodi.

Giulio Pretti con i volontari della Cri, i suoi angeli custodi

E poi, i benefattori. Quando il sindaco ha chiamato sul palco Carlo Olmo, c’è stata un’ovazione da parte di tutti i presenti. Olmo ha raccontato in breve la sua strabiliante missione in soccorso dei cittadini e ha salutato i due ufficiali della Scalise che (pure presenti al Pisu) gli hanno consentito di svolgerla in piena sicurezza: il colonnello Christian Ingala e il tenente colonnello Andrea Maria Gradante.

La performance di Giulia Rimonda diretta dal padre, Guido

Il sindaco ha ringraziato anche gli altri benefattori, ad esempio la comunità cinese di Vercelli, e così coloro che, versando contributi preziosi hanno finanziato il progetto Patto per la Ripresa di Vercelli: tra tutti, in pole position, l’amministratore delegato della Cassa di Risparmio di Asti Carlo Demartini e i presidenti della Fondazione Cassa di Risparmio che si sono passati il testimone durante la pandemia: Fernando Lombardi e Aldo Casalini. E poi l’importante citazione, da parte del sindaco, degli studenti e degli ex studenti dello Scientifico (gli allievi del professor Marco Crosa) che, in piena pandemia, collaborando con il dottor Borrè e con il primario della Rianimazione Carlo Olivieri (con l’appoggio determinante del dottor Alessandro Stecco) avevano adattato a respiratori i caschi da snorkel, costruendo con una stampante 3D gli indispensabili connettori in plastica: una “missione” in pieno lockdown, quella dei ragazzi della preside Paoletta Picco, di cui parlò l’Italia intera.

Ma, al di là dei nomi citati, sono state tantissime le persone ringraziate dal sindaco per essersi impegnate in questi cinque mesi per far sì che Vercelli uscisse dall’incubo. C’è uscita anche per l’ammirevole “compostezza” di tanti cittadini (come ha rilevato il prefetto Francesco Garsia), come per l’impegno costante, senza turni di sorta, messo in luce anche dal presidente della Commissione regionale alla Sanità Alessandro Stecco.

La magnificazione esecuzione di Morricone dell’oboista Nelson Nunez

Adesso però, come ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici Fossale, è necessario non abbassare la guardia e non badare alle “sciocchezze” che rimbalzano sui social: “Ascoltate i vostri medici – ha detto Fossale – nessun altro”.

I giochi laser finali sulle note di Haendel

Ed infine, parliamo di musica. La Camerata Ducale, che ha aperto la serata con l’Inno di Mameli, ha conquistato il pubblico dei Pisu, con esecuzioni magistrali di musiche molto conosciute: abbiamo tra l’altro rilevato la presenza, tra gli orchestrali, della giovane e sensazionale violinista giapponese Sawa Kuninobu vincitrice della categoria solisti al Ducale.LAb. Tra le gemme della serata, la magistrale interpretazione del Gabriel’s Oboe di Morricone, da parte dell’oboista venezuelano Nelson Nunez e la fantastica prova da solista di Giulia Rimonda nella Fantasia di musiche dalla Traviata trascritte dal violinista Antonio Bazzini. Ha presentato in modo impeccabile la giornalista Raffaella Lanza.

Finale con i giochi laser sulle note della “Musica per i reali fuochi” d’artificio di Handël.

 

Ecco una serie di immagini della bella serata

 

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