Lega: “dismettere le quote di Atena”

Riceviamo e pubblichiamo.

Abbiamo monitorato per diverso tempo le varie situazioni degradanti insite nel comune di Vercelli, azione portata avanti anche da molti cittadini autonomamente in quanto stanchi di vedere un lassismo latente accompagnare la rimozione dei rifiuti nei paraggi dei bidoni di raccolta.

Da molto tempo stiamo sottolineando come il rapporto tra il comune di Vercelli ed ASM ex Atena sia sbilanciato e non rispettato nelle buone prassi presenti nel contratto tra le parti. Aggiungendo che il comune di Vercelli, nonostante la scelta strategica sbagliata di vendere le quote di maggioranza di Atena, di fatto è ancora socio di minoranza nella multiutility vercellese, con l’insolito ruolo di controllore e controllato per la fruizione dei servizi e quindi con voce in capitolo ed invece assistiamo a un silenzio assordante arrivare da palazzo di città.

Come Lega già nell’anno passato con il capogruppo in consiglio comunale, Alessandro Stecco, sottolineammo come le scelte strategiche di questa amministrazione sembravano dettate da fattori esterni alle dinamiche vercellesi, chiedendo che sulle reti idriche si facesse prevalere il diritto di riscatto delle stesse, dato che vi è un opzione valida per questo con data di scadenza 2020.

A fronte di diverse scelte non condivisibili di questa amministrazione, in particolare con la gestione dei rapporti con ASM ex Atena, ci domandiamo provocatoriamente se non sarebbe opportuno ripensare le strategie all’interno della multiutility con conseguente cessione del 40% delle quote ancora in mano al comune di Vercelli. Resta assodato che una guida politica cittadina diversa dall’attuale avrebbe un polso nettamente diverso della situazione e dei rapporti con ASM.

Stiamo assistendo come spettatori, purtroppo non possiamo dire non paganti, ad un rapporto tra ASM e Vercelli sbilanciato verso la controllata di IREN. Rapporto in cui la peggio rimane a discapito dei cittadini, i quali vorrebbero sapere ufficialmente chi dovrebbe far rispettare i vari passaggi messi nero su bianco nel contratto in essere. Noi tutti, non solo a livello politico, vorremo sapere perché sembrerebbe esserci un rapporto di sudditanza verso la multiutility e non un normale rapporto tra cliente e fornitore del servizio. Pensiamoci di comune accordo se sia così importante essere un socio di minoranza se poi non si esercita il potere di controllo che parrebbe non essere esercitato in questi anni.

Il “peccato originale”, secondo noi, è già stato commesso con la vendita delle quote di maggioranza ma possiamo portare a fruire i cittadini di un servizio degno di tale appellativo come clienti puri, perché nessuna multiutiliy si farebbe scappare un cliente come il comune di Vercelli dal quale monetizza servizi per decine di milioni di euro. Bisognerà effettuare una  riflessione aperta con un analisi approfondita e relativo dibattito tra forze economiche e politiche cittadine, si può e si deve fare di più e meglio, non per mera gloria personale ma per una concreta attenzione ai cittadini in toto.

Gian Carlo Locarni, segretario cittadino Lega Salvini Premier

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