Presentata nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa, la “Guida pratica contro il cyber bullismo, una pubblicazione che vuole essere un monito a fare un uso corretto, positivo e consapevole della rete. In una società sempre più tecnologica come la nostra, dove la rete gioca un ruolo importante, non si può pensare a un divieto ai ragazzi di non utilizzo, per cui si rende fondamentale dotarsi di strumenti efficaci per tutelare la sicurezza online dei più giovani. “La Guida pratica contro il cyberbullismo– spiega Lella Bassignana Referente del Nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli – è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Carolina , che fa parte della Rete del Nodo antidiscriminazione , e vuole essere un supporto per genitori ed educatori sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista pratico su come porsi di fronte a questa tematica nei confronti degli studenti e dei figli. I dati, ci hanno fatto riflettere sull’importanza di realizzare uno strumento fruibile che potesse essere di supporto per il contrasto del fenomeno“
Abbiamo un’immagine di una generazione sempre più iperconnessa: il 22% dei giovani è connesso per più di 5 ore al giorno, mentre, il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione e il 10% ammette di aver preso parte ad episodi di prepotenza mentre il 6% afferma di aver utilizzato foto o video per offendere altre persone. “Nella vita reale – prosegue Lella Bassignana – siamo noi adulti a dare loro le barriere di protezione e dobbiamo imparare a innalzarle anche on-line, prima che minori e adolescenti giungano ad essere travolti da pensieri ossessivi ed entrare in una vera psicosi con conseguenze anche estreme come è già successo. La scuola può svolgere la sua azione educativa illustrando ai suoi allievi i pericoli che sono nascosti dietro messaggi di sfide semplici e banali, ma non basta, è necessario l’aiuto delle loro famiglie.”
Per i fenomeni riconducibili al cyberbullismo(stalking/diffamazione/minacce/molestie), sono le ragazze quelle maggiormente colpite (nel 2020: 117 maschi / 134 femmine – nel 2021: 109 maschi / 155 femmine). Il “cyberbullo” per il 90% dei casi trattati nell’anno 2021 era di sesso maschile con un’età media tra i 15 e i 16 anni di età. Tra i banchi di scuola, inoltre, possono emergere comportamenti che attengono anche alla sfera della violenza di genere. “La scuola e i luoghi in cui si cura la formazione e la crescita dei ragazzi – afferma il Presidente della Provincia Davide Gilardino – devono essere sempre più consapevoli dell’importanza di educare al rispetto. Il mondo di oggi vede discriminazioni su fronti differenti e il web, mondo alternativo in cui i ragazzi (ma non solo), può diventare un luogo pericoloso. È importante dunque che sia le scuole sia le famiglie siano a conoscenza dei pericoli, ma anche delle modalità con cui affrontarli e questa Guida pratica è un supporto a testimonianza dell’attenzione dell’amministrazione provinciale alla tematica”.
Un “manuale” non fa mai male.
Al massimo potrà essere inutile,
come fu per le istruzioni
contro la droga-fuori-dalla-scuola,
tanti anni fa ..
il problema s’è nel frattempo “risolto” ..
spostando l’attenzione su altri.
..
Sorprende un po’
che in un sol anno
la statistica dei casi
sia così contrastante:
..
nel 2020: 117 maschi / 134 femmine
nel 2021: 109 maschi / 155 femmine
– 8 / +2 1
– 6% ca / + 16% ca.
..
boh! .. strano!
Che tali variazioni siano il sintomo di un fenomeno nuovo,
SOCIALE & statistico, riguardante l’universo,
variazioni consistenti sulla base del calcolo?
in caso estremo (ma non penso sia precisamente per quello)
che, forse, tanti maschi abbiano cambiato sesso?