La Valsesia riconosciuta come “Area interna Piemontese”, in arrivo fondi e la riattivazione della ferrovia Novara-Varallo

Fonte Consorzio Valsesia

La Valsesia è stata individuata dal Governo come una delle due nuove aree interne piemontesi: il Ministero della Coesione territoriale ha dato, nelle scorse ore, il proprio via libera alla candidatura presentata dalla Regione. Insieme all’Area interna Terre del Giarolo nell’Alessandrino, si aggiungerà alle altre quattro già riconosciute sul territorio del Piemonte: Valli Maira e Grana, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli di Lanzo.

Che cosa sono le Aree Interne? Si tratta di aree omogenee di un territorio a cui viene riconosciuta una specificità e alle quali vengono destinate particolari contributi per lo sviluppo. Insomma “Un traguardo importante – per la Valsesia e le altre aree – che grazie a un primo stanziamento di 8 milioni di euro (quattro da parte del Governo e altri 4 dalla Regione attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale) consentirà di mettere in campo interventi di digitalizzazione ed efficientamento energetico, ma anche progetti su cultura, sanità, istruzione e trasporti per una comunità che coinvolge 35 Comuni”. I comuni toccati da questa nuova denominazione sono: 9 del biellese Caprile, Coggiola, Crevacuore, Curino, Portula, Pray, Sostegno, Valdilana, Villa del bosco e 26 del vercellese Ailoche, Alagna Valsesia, Alto Sermenza, Balmuccia, Boccioleto, Borgosesia, Campertogno, Carcoforo, Cellio con Breia, Cervatto, Civiasco, Cravagliana, Fobello, Guardabosone, Mollia, Pila, Piode, Postua, Quarona, Rassa, Rimella, Rossa, Scopa, Scopello, Varallo, Vocca.

A queste risorse, aggiunge la Regione, “potranno in futuro aggiungersi anche altri fondi del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale”.
E, fa sapere la Regione, tra gli interventi che saranno sostenuti attraverso le risorse per l’Area Interna c’è anche la riattivazione della ferrovia Novara-Varallo.

“Si tratta di un riconoscimento importante ed è solo un inizio” spiegano il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il Vice Presidente e Assessore alla Montagna, Fabio Carosso -. Finalmente a territori preziosi ma un tempo ritenuti da Roma marginali viene dato il giusto valore. La montagna è uno dei nostri progetti bandiera sui fondi del Pnrr, e non potrebbe essere altrimenti perché in una regione che si chiama Piemonte le nostre vallate sono radici e identità da tutelare e promuovere”.
“Per la nostra gente e per i nostri comuni si tratta di un passaggio storico, atteso ormai da anni – commenta il leghista valsesiano Angelo Dago – che garantirà risorse inedite per combattere la marginalizzazione economica e sociale delle nostre comunità e scongiurare la progressiva desertificazione della nostra terra. Tra gli obiettivi prefissati dalla Strategia nazionale delle Aree Interne c’è infatti il contrasto al calo demografico oltre a un potenziamento di tutti i servizi essenziali che devono essere garantiti al cittadino. Per evitare lo spopolamento di zone che vivono situazioni di particolare marginalità l’unica ricetta è quella di garantire ai loro abitanti gli stessi diritti di chi vive ad esempio in un grande centro urbano. Diritti che passano attraverso la scuola, la Sanità, le reti infrastrutturali, le opportunità di sviluppo e di benessere lavorativo. Prerogative che la Regione a maggioranza Lega ha ben compreso, come dimostrano tutte le iniziative fin qui messe in campo a difesa delle Terre Alte. Siamo contenti che anche il ministero abbia compreso la bontà delle istanze rappresentate dalla Valsesia e dal suo popolo”.

“L’Area interna della Valsesia e delle Colline del Gattinarese – ricorda ancora Dago – occupa la porzione centro-settentrionale della Provincia di Vercelli, si sviluppa su una superficie territoriale di 853 chilometri quadrati e comprende 30 Comuni, uniti in due forme associative: quella dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia e la Comunità Collinare Aree Pregiate del Nebbiolo e del Porcino. Un’area legata da forti interessi comuni, dai medesimi servizi essenziali e da un patrimonio caratterizzato da rilevanti risorse ambientali, culturali, archeologiche e storiche. Peculiarità che oggi vengono riconosciute al più alto livello istituzionale per essere valorizzate come mai prima. Un successo frutto del lavoro congiunto tra istituzioni e rappresentanti locali: ho concertato la mia attività con il presidente della Regione, l’assessore alla Montagna, il nostro parlamentare leghista del collegio, il presidente della Provincia, l’Unione Montana e i Comuni. Insieme abbiamo rappresentato al meglio i bisogni della Valle nelle sedi della politica nazionale, facendoci interlocutori di una volontà di contrasto della marginalizzazione e dei fenomeni di declino demografico che potevano svilire il nostro meraviglioso territorio”.

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